Poi però ragionandoci su ci siamo messi nei panni del giocatore che si carica a molla per sparare al massimo, e che vede il traguardo qualificazione distante solo 90minuti. Poi però un attimo prima di giocare, scopre che si è fatto un film e che la partita diventa meno utile di quel che pensava. Anche se noi non abbiamo mai giocato in Serie A ne' in Champions, andandocene per idea possiamo anche dire che l'alibi può reggere.
Del resto dobbiamo ammettere che tutti noi abbiamo seguito l'andamento di Besiktas-Benfica, e al pareggio dei turchi abbiamo imprecato come dannati. Perché i giocatori dovrebbero aver avuto una reazione differente? Avranno imprecato anche loro, la tensione si sarà spenta anche per loro.
Che poi se vogliamo dirla tutta, non è neppure vero che vincere o perdere faceva lo stesso. Passa infatti una bella differenza tra arrivare primi o finire secondi. E dopo il pari con la Dinamo (che peraltro fa sfumare 1,5 milioni di introiti UEFA) diventa assai più probabile chiudere secondi che non primi. Insomma, la differenza c'è.
Facciamo un gioco provocatorio. Visto che la differenza tra pareggiare un match di Champions e vincerlo è pari a 1,5 milioni, se De Laurentiis avesse promesso di dividere questa differenza tra i giocatori secondo voi avrebbero giocato così?
Va be', lasciamo stare e pensiamo ad andare avanti. Però per cortesia, non cerchiamo sempre un alibi perché non sta scritto da nessuna parte che il Napoli sia sempre obbligato a giocare bene. Ha il "diritto" di giocare male ogni tanto. Basta ammetterlo.
di Stefano Mastronardi