Paghiamo anzitutto l'ostinazione di voler proporre un modulo (peraltro già criticabile) anche se gli uomini che servono per farlo non ci sono: se Osimhen è ko, perché buttare un altro piccoletto invece di tornare sul collaudato 4-3-3? Peraltro è stato fatto contro una squadra che fisicamente ci dà muscoli e centimetri. Questo pone senza dubbio Gattuso sul banco degli imputati per questo ko (peraltro gestisce malissimo anche gli slot dei cambi).
Paghiamo inoltre la pessima serata di molti grandi protagonisti delle sfide con le Nazionali: Fabian, Insigne e Mertens (che fa il gol e nient'altro).
Paghiamo poi un errore colossale di Valeri, che si inventa un'ammonizione di Bakayoko nel primo tempo, che poi costerà al centrocampista l'espulsione nella ripresa (sull'1-2).
Un disastro, che però sarà stato inutile se non si aprirà una riflessione seria su questo modulo.
Senza Osimhen e Hysaj infortunati, Gattuso non rinuncia al 4-2-3-1. Sceglie di spostare Politano a trequartista dietro Mertens, che torna centravanti. Mario Rui è di nuovo titolare a sinistra dopo l'esclusione punitiva di Bologna.
Nel Milan - guidato da Bonera per la positività di Pioli e Murelli - manca Leao.
FORMAZIONI
MILAN (4-2-3-1): Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Bennacer; Saelemakers, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic. All. Bonera
E' un brutto Napoli quello che comincia la partita. Lento, scolastico e con alcuni giocatori pesantemente insufficienti (Fabian, Mario Rui e Mertens).
L'assenza del fulmine Osimhen spinge il Milan a osare di più: sta molto alto nel pressing e complice anche una cattiveria maggiore rispetto agli azzurri, per venti minuti facciamo tanta fatica a uscire dalla nostra metà campo.
Arrivano diversi campanelli d'allarme.
Al 7' Rebic si trova a pochi metri da Meret, ma ciabatta il tiro. Due minuti dopo una botta da fuori di Cahlanoglu costringe Meret al tuffo in angolo. Sul corner, Kjaer da 3 metri spara altissimo.
Ma c'è molto Milan e poco Napoli, e al 19' arriva giustamente il vantaggio rossonero: Theo crossa dalla tre quarti, Ibrahimovic anticopa Koulibaly e dal limite dell'are infila l'angolo lontano, 0-1.
Che il brutto Napoli dei primi 20 minuti fosse il frutto di un approccio mentale pessimo, lo dimostra il fatto che dopo lo schiaffone cambiamo subito registro. Se fino a quel momento andavamo lenti lenti, adesso la palla scorre veloce. E così arrivano anche le occasioni.
Al 26' Donnarumma toglie dall'angolino un tiro di Mertens. Sull'angolo seguente Rebic savla su tiro di Bakayoko, di Lorenzo in tap in manda sulla traversa.
Al 31' bella combinazione Lozano-Politano, ma il tiro di quest'ultimo è alto. Lo stesso Politano manda di poco fuori qualche minuto dopo. Stessa sorte per un tiro di Lozano al 39'.
Gattuso cambia. Dentro Zielinski, fuori Lozano. Politano va a sinistra.
Ci vuole un episodio buono, che capita al 62' quando su cross basso di Mario Rui, Mertens (che era sul punto di essere sostituito) vince un rimpallo e si trova il pallone buono per fulminare Donnarumma.
Tre minuti dopo Bakayokyo (ammonito ingiustamente nel primo tempo) è ingenuo a buttare giù Theo in contropiede. Altro giallo e rosso.
Il Napoli passa al 4-3-2 con Zielinski e Insigne ai lati di Fabian, e in attacco Petagna (che entra per Politano) e Mertens.
Ma in 10 contro 11 non facciamo neppure il solletico al Milan.
Anzi, da un grossolano errore di Meret con i piedi per poco non becchiamo il tris.
Al 92' confezioniamo l'occasione per il pareggio, quando Petagna si gira e tira in area, ma Donnarumma blocca.
Al 94 ci becchiamo pure il tris con Hauge in contropiede.