Quanto abbia contato Maradona per i napoletani di tutto il mondo, si capisce guardando le formazioni.
In campo ci sono il tedesco DIEGO Demme da un lato e il napoletano ARMANDO Anastasio dall'altro. I loro nomi non furono dati a caso, ma come omaggio dei rispettivi padri al Pibe de Oro.
Il destino beffardo ha voluto farli incrociare proprio in questo giorno così amaro, nella partita che nessuno avrebbe mai voluto giocare.
Il resto delle formazioni è scritto da esigenze di turnover per parte azzurra (fuori Manolas, Mario Rui, Fabian, Mertens, Lozano e Insigne), e dal Covid per parte croata (ben 8 contagi).
A disposizione: Contini, Ospina, Mario Rui, Fabian, Lozano, Mertens, Insigne, Manolas, Lobotka. All Gattuso
RIJEKA (5-4-1): Nevistic; Tomecak, Velkoski, Galovic, Smolcic, Anastasio; Muric, Cerin, Loncar, Stefulj; Andrijasevic.
A disposizione: Nwolokor, A. Frigan, Braut, Yateke, Raspopovic, Hodza, Putnik, M. Frigan. All. Rozman
Il Rijeka ne mette 10 dietro la linea della palla e chiude ogni varco, ma quando può prova a sfruttare l'errore nostro per ripartire veloce. Esattamente come fece all'andata, creandoci molti problemi.
Stavolta il Napoli è senza dubbio meno allegro quando perde palla, ma poco efficace quando ce l'ha tra i piedi.
In mezzo è difficile trovare spazio, e Zielinski fa più o meno gli stessi errori di Mertens, aspettando il pallone tra le linee anche quando c'è traffico. Sugli esterni inoltre le coppie - sia a destra che sinistra - anziché aiutarsi si danneggiano, addossandosi l'uno sull'altro. Di cross per il totem Petagna non ne arriva manco uno.
Poi però dobbiamo aspettare il 22' per un altro sussulto, quando un errore di Anastasio regala palla a Politano, che passa dietro a Petagna che cincischia e conclude debole.
Un recupero palla di Maksimovic su un'uscita del Rijeka innesca un'altra palla gol (26'): Petagna imbecca bene Politano che non supera Nevistic in uscita, sulla respinta Maksimovic calcia d'istinto ma manda alto.
Altri 8 minuti e Demme supera la linea Maginot dei croati con un pallonetto a servire Di Lorenzo, siamo a pochi metri da Nevistic che in uscita si supera e respinge il tiro del terzino.
Al 40' per la prima volta Zielinski può giocare faccia alla porta, e si vede la differenza: il polacco prende palla e si infila sulla sinistra dell'area, crossa forte e teso in mezzo dove Politano insacca, 1-0.
Il finale di tempo è però da brividi per il Napoli, che già aveva concesso un tiro a Tomecak al 7' (buco difensivo aperto da Koulibaly) e uno a Murci al 33' (in contrpiede sfiora il palo). Al 43' e 44' Loncar viene liberato due volte di fila al limite, e chiama Meret alla parata (la seconda è difficilissima).
Altri rischi in avvio di ripresa, quando Muric manda al bar Koulibaly e crossa dentro dove Andrijasevic di testa manda fuori. Sul capovolgimento di fronte bella trama Di Lorenzo, Zileinski, Demme, col tiro del tedesco di poco fuori.
Poi tanti errori, molta stanchezza e un po' di sfilacciamento, anche perché noi tiriamo il fiato (Bakayoko è quasi fermo e Demme appannato) mentre loro, che fin lì erano stati soltanto chiusi dietro, adesso corrono.
Gattuso così cambia al 64': fuori Zielinski ed Politano, dentro Insigne e Lozano. Poco dopo dentro Lobotka e Mertens per Demme ed Elmas.
Il Napoli si rivede finalmente al 72': Di Lorenzo crossa dalla fascia per Petagna, che sceglie bene il tempo ma apre male il piattone da 6 metri e manda fuori.
Al 74' Maksimovic si dvora l'impossibile da 3 metri, a porta spalancata (bel cross di Lozano). Fortunatamente 40 secondi dopo Insigne da centrocampo vede Lozano che scappa e lo lancia, il messicano sfrutta un errore del centrale croato e fulmina Nevistic, 2-0 e gara chiusa.
Anzi no, perché negli ultimi 10 minuti si rivede il 4-3-3, con l'ingresso di Fabian per Petagna.
E' tutta un'altra storia.
Con un centrocampista in più il palleggio migliora, li facciamo girare un po' a vuoto e costruiamo tre volte il pallone del raddoppio, ma prima Nevistic lo nega a Insigne (89') e Lobotka (91'), poi Lorenzo sbaglia la misura del pallonetto (92').