«Purtroppo questo Natale è caratterizzato dal Covid, che è un evento epocale per che però ha risvegliato le coscenze, ponendoci davanti a tanti perchè. Uno su tutti l'inadeguatezza dello Stato, che non ha saputo gestire il mandato del popolo e la salute pubblica. Hanno fatto acqua da tutte le parti. Però la colpa è di noi italiani, che abbiamo dormito per decenni. Ci siamo dimenticati che questo popolo non è mai stato unificato davvero. La differenza tra Nord e Sud ha creato un gap a livello europeo».
Sulle dichiarazioni di Pirlo: «Dovrebbe fare l'allenatore e basta, lasciando ai suoi rappresentanti societari certe risposte interpretative. C'è stata una sentenza dello Stato e tu anteponi una legge dello sport rischiando il penale? Mi sembra una follia. Pirlo di mestiere non fa l'avvocato e magari non conosce certe procedure, ma non lo deve sapere. Io non voglio dargli del 'Pirla', ma pensasse a fare l'allenatore. Voleva prendere una posizione nei confronti della propria società . La sentenza non decreta vincitori e vinti, ma semplicemente ribalta una decisione che era stata presa in maniera sbagliata dalla FIGC. Mi ha chiamato Mario Draghi che si è compiaciuto per quanto successo, in pieno spirito della giustizia».