«Fu un mio errore». Dopo tre anni, Daniele Orsato ammette lo sbaglio in occasione di Inter-Juve. «La vicinanza dell'azione non mi ha fatto vedere quanto mostrato dalla tv: per me è stato un contrasto fisico al volo, il VAR non poteva intervenire (non è previsto sui casi da cartellino giallo, ndr). Gli errori capitano a tutti, noi inclusi. Siamo i primi ad ammetterli e a soffrirne, per poi impegnarci a migliorare per fare in modo che non ricapitino».
L'entrata di Pjanic da giallo evidentissimo (sarebbe stato il secondo), e la formazione bianconera avrebbe dovuto giocare 40 minuti in 10. Invece rimane con l'uomo in più (nel primo tempo era stato espulso un giocatore nerazzurro) e riuscì a ribaltare il punteggio proprio sui titoli di coda.
Nessuno può dire come sarebbe finita, ma senza dubbio quella decisione incise non solo su quel match ma anche su quello del giorno dopo del Napoli a Firenze (se la Juve non avesse vinto, gli azzurri avrebbero potuto piazzare il sorpasso).
In definitiva segnò l'esito del campionato.
L'intervista di Orsato a 90° minuto segna una svolta per il rapporto con gli arbitri, perché parla per la prima volta un arbitro “in servizioâ€. Questo cambio di rotta epocale è stato propiziato dalla svolta del nuovo capo dell’Aia Trentalange.