Il tecnico azzurro Maurizio Sarri ha parlato dopo la vittoria ottenuta contro l'Empoli al Castellani. Prima una stoccata relativa al calendario: «
Non capisco perché stiamo giocando così spesso alla mezza. A me questo orario fa schifo. Giocare a dicembre o a gennaio a quest'ora è diverso che farlo a marzo. Se oggi fosse stato più assolato sarebbe stato un inferno. Avremmo giocato in un forno. Ci hanno buttato dentro un paio di volte alle 12,30, sarà anche un caso ma mi rompe i coglioni».
Poi si passa al match: «Nel primo tempo abbiamo giocato alla grande, poi
abbiamo commesso i soliti errori che facciamo quando proviamo a gestire le partite. E ci siamo complicati la vita. Ne parliamo, ma fatichiamo a migliorare. La mentalità racchiude tante cose e così è difficile capire di cosa si tratta. Se per mentalità si intende la gestione dei vari momenti della partita, ovvio dobbiamo crescere. Gestire il risultato non vuol dire smettere di giocare, ma oggi ad Empoli sapevo che sarebbe stata dura. Alla fine di questa sfida comunque le cose positive sono più di quelle negative».
Altra stoccata: «La crescita c'è, ma
una squadra che gioca così nella ripresa non può avere ambizioni da Scudetto: se capitano quattro-cinque volte l'anno, allora si rischia».
«A fine partita un allenatore deve stare zitto e vedere le reazioni dei calciatori, per vedere se c'è la mentalità giusta. C'è chi entra contento per lo spogliatoio, oppure chi tira un paio di madonne e chi rosica ha la mentalità più giusta. Qualcuno è stato pesante, speriamo che il gruppo si aggrappi a chi era inferocito nello spogliatoio».
«
Jorginho? L'ho tolto perché era ammonito, col caldo che c'era e le squadre che si allungavano, volevo evitare un rosso. Per il resto ha fatto benissimo. Dopo la sua uscita abbiamo fatto male tutti, evidentemente sono stato io che ho fatto una cazzata».
«La doppia sfida contro la Juve? Purtroppo per il momento che stiamo avendo
la sosta non arriva nel momento giusto. Abbiamo fatto 38 punti nelle ultime 15 partite. Gran parte dei calciatori andrà a lavorare con la Nazionale, e questo crea un cambio anche psicologico».
«Mertens? Nella sua esplosione c'è anche della casualità , perché lo avevamo provato in estate da prima punta ma poi per degli eventi ha dovuto giocare lui quasi per necessità . Comunque in questo sistema può fare il centravanti».