Andiamo in semifinale noi, vinciamo 2-1 E lo facciamo nonostante un rigore generoso contro e uno molto più evidente non dato a noi.
La prima svolta è al 13', quando l'Italia segna con Cheillini ma il VAR annulla per fuorigioco. Ma l'episodio spaventa il Belgio e dà coraggio all'Italia, che piano piano ci piazza nella metà campo avversaria e non la smette più più.
Eppure sono due contropiede del Belgio a costringere Donnarumma (che divide la palma del migliore con Insigne e Jorginho) a due parate prima su De Bruyne (fantastica) e poi su Lukaku.
Ma al 31' l'Italia passa con Barella, che si incunea in area e beffa Courtois in diagonale, 0-1.
Al 41' l’Italia sfiora il bis con Chiesa, il cui tiro dal limite sfiora il palo.
Ma il raddoppio arriva lo stesso, ed è una gemma di Lorenzo Insigne: riceve sulla tre quarti, avanza caracollando e poi dal limite batte Courtois con un destro a giro, 0-2.
Sembra tutto perfetto, ma al 45' Di Lorenzo va a contrasto con Doku in area. Fossimo stati sullo 0-0, nessuno avrebbe concesso questo rigore, ma siamo avanti di due e l'abtiro subtio indica il dischetto. Il Var conferma che c'è contatto, così Lukaku va dal dischetto e batte Donnarumma, 1-2.
Poco dopo Belgio a un passo dal pareggio: perdiamo palla e loro partono in velocità (l'unico modo in cui ci hanno fatto male), De Bryune crossa in mezzo per Lukaku che colpisce a porta quasi spalancata, ma Spinazzola ci mette il piede e salva sulla linea.
Al 65' altra grande azione dell'Italia. Insigne dà una palla incredibile a Spinazzola che calcia al volo in area, ma mette di poco fuori.
Al 69' Insigne ci prova ancora col tiro a giro, dalla distanza, Courtois respinge in tuffo.
Subito dopo entra Mertens, con De Bruyne che scala a centrocampo. Proprio Mertens crea subito scompiglio innescando una mischia in area che fortunatamente finisce senza esito.
Da napoletani fa dispiacere ammettere che sarà l'unica volta in cui si vede Dries.
Tocca anche a noi cambiare. Immobile e Veratti. Dentro Belotti e Cristante. Poco dopo un guaio: il tendine d'Achille di Spinazzola fa crack e il terzino deve subito uscire tra le lacrime, entra Emerson Palmieri. Assieme a lui facciamo entrare anche Berardi, per Insigne.
Il Belgio, che non gioca di squadra ma va a fiammate dei singoli, ci spaventa con un'azione personale di Doku (19 anni, una furia), che però tira alto dal limite.
All'inizio dei 5 minuti di recupero (che poi diventeranno 7) esce Chiesa, entra Toloi.
Ma difendiamo coi denti il vantaggio, senza rischiare più.
E ora la Spagna, martedì sera.