Hanno parlato con i supporters azzurri Luciano Spalletti, Zielinski e Politano.
Ecco le parole di Spalletti.
"Per me è un piacere essere qui a parlare con i tifosi, anche perché di solito questi incontri sono per avvicinare la squadra. Sembra che faccia piacere a voi, ma in realtà fa piacere a noi perché il nostro lavoro passa per il vostro umore, sapere come la pensate da dentro diventa difficile, alcune cose ci sfuggono. Siamo felici noi stasera di essere con voi. I nostri calciatori hanno bisogno dell'entusiasmo del pubblico".
Allenare il Napoli. "Sono fortunato e ottimista. Sono più di vent'anni che faccio questo lavoro. Ad Empoli avevo moltissimi napoletani, poi ne ho allenati anche in seguito. Avevo Fusco, Guarino, Montervino, Russo. Tutta gente che hanno un qualcosa in più da un punto di vista sentimentale, di attaccamento. C'è questa qualità in più nei napoletani. Una qualità che può servire molto per fare risultati e creare gruppi forti dove diventa difficile trovare spazi per penetrare. Nutro fiducia per questo, allenando il Napoli. Ogni volta che son venuto, ho trovato un'ospitalità incredibile da parte dei napoletani, a differenza di ciò che a volte si dice. A Napoli sono sul divano di casa mia".
"Napoli-Verona? Non si può più riprendere quella partita. Dobbiamo farla finita con questa partita... abbiamo già dato, come rabbia e delusione. Portarsela dietro, vuol dire dargli ulteriore forza. Le partite passano per non ripassare più, questo dobbiamo avercelo chiaro. Se una la perdiamo, non si guarda indietro che tanto il risultato non si può cambiare. Meglio pensare alla prossima".
Carattere e personalità . "Nu poco e cazzimma l'amma tenè! Perché ci vuole. La personalità ti permette di esprimerti ai tuoi livelli e di spostare ciò che l'avversario vuol metterti davanti. Poi ci sono altre 6-7 squadre con le stesse qualità , però poi quello è il percorso, si vedrà le problematiche che verranno fuori, gli entusiasmi e sarà il lavoro a fare un po' la differenza. L'essenziale è avere la disponibilità che stanno facendo loro ed essere esigenti per esprimersi sempre ad alti livelli".
Su Koulibaly: "Io mi incateno da qualche parte per tenere Koulibaly! Trovatemi qualcosa e mi incateno per tenere Kalidou".
Su Elmas. "Lui non capisce le sue caratteristiche... perché ne ha troppe: Può stare bene in più ruoli, basta metterlo da qualsiasi parte, lui codifica, parte e porta a casa qualsiasi cosa gli chiedi. A volte non è un merito saper fare un po' tutto, ma in questo caso qui abbiamo qualcosa di eccezionale. Forse si basa troppo su corsa e resistenza, dentro questo continuo andare in giro per il campo perde un po' di vista qualità e passaggi importanti. Ma a togliere diventa facile, quando uno non ce l'ha la corsa e la volontà che ha lui è difficile mettercela. E' un calciatore importante e ci darà una mano: lo vedo bene, mi piace. Il suo ruolo più preciso è quello di centrocampista, sa fare un po' tutto e il centrocampista è quello sempre connesso alla palla. Lui è connessissimo, per fare una partita da top calciatore bastano uno-due passaggi illuminanti per avere un voto importantissimo. Per fare una partita da campione, ci vogliono 90' vicino alla squadra e dentro la partita, lui è un campione".
Su Insigne. "Si debbono incontrare il presidente e Lorenzo. Sono convinto che due personalità così spiccate quando parleranno, troveranno un punto da cui ripartire, qualunque esso sia. Dobbiamo aspettare quest'incontro, poi sentire cosa si dicono. Fino a quel momento lì, è tutto un mettere le mani avanti in base a ciò che ognuno vuole dire. E' chiaro che l'occasione fa l'uomo ladro, i contratti e il calciomercato il calciatore scontento o il calciatore distratto. Per cui, non cominciamo a fare troppi discorsi. Ottimismo e pessimismo dipende da cosa ti racconti, io sono ottimista. Aspettiamo e poi se ne riparla "
Critiche che ci saranno prima o poi. "Se non sai gestire le pressioni, non sai gestire neanche le vittorie. Per me le sconfitte sono presupposti di crescita. Quando si perde si analizza per un giorno, non per una settimana. Si fa un accenno a quel che è stato, poi si va subito a tentare la partita successiva perché non si può tornare indietro".
Sulla rosa e il mercato. "Di mercato sarebbe meglio che parlasse Giuntoli, che è un professionista che fa questo lavoro e di mercato ne parla lui. Da un punto di vista mio, per affrontare più competizioni bisogna fare un gruppo di 20 calciatori più 3 portieri, per poter più o meno gestire. Se no possiamo andare in difficoltà in determinati momenti e a volte la piccola difficoltà e il piccolo non risultato fa la differenza".
La regola del tempo effettivo. "Sarebbe belle. Lo reputo corretto perché diventerebbe tutto più trasparente e riconoscibile: si eliminerebbero proteste sul tirare per il recupero".
La chiusura. "Sono ottimista e fortunato, dico che qui uomini forti e destini forti. Poi ci si aggiunge anche che non c'è altra strada! O siam forti o dovremo per forza fare vita di comparse".