"Se Maradona deve diventare un fatto politico per qualcuno - scrive De Magistris - e noi diventare nostro malgrado protagonisti di una divisione, vuol dire che un evento di questo tipo non ha ragione d'essere".
E no caro Sindaco, questo evento non aveva ragion d'essere già dall'inizio. Ma mica per colpa delle polemiche.
Insistere su una cerimonia che non avrebbe potuto radunare i tifosi, che non avrebbe avuto neppure la squadra, che non avrebbe avuto grande seguito... sarebbe stato come voler fare una ciambella senza zucchero, uova, lievito, latte e burro. Una chiavica.
Non è colpa degli altri se ve ne siete accorti tardi, e non può prendersela se tutti quanti si davano come unica spiegazione di questo progetto fallimentare, quella di un'iniziativa puramente elettorale.
"Mettiamo da parte la festa, ricorderemo Maradona solo dal punto di vista formale e istituzionale". Altro errore: caro Sindaco la festa va fatta, ma quando ci sarà modo di renderla davvero una festa di tutti, e non solo un evento privato per farsi scattare qualche foto attorno a una targa.