"Conosco bene Walter (Mazzarri, nd) perché abitiamo a un solo km di distanza. Praticamente c'è solo un ponte che ci divide... Mi aspetto un Cagliari organizzato perché lui sa organizzare le squadre. Voi di Napoli lo conoscete. Domenica non ha fatto una grandissima partita, ma con la Lazio hanno dimostrato di saper già cosa chiede Mazzarri e cosa lui vuole. Per cui ci vorrà il massimo della nostra qualità e delle nostre potenzialità messe in un contesto di squadra".
Scudetto. "Non vogliamo nasconderci da niente, ma ci sono sette squadre candidate per il primo posto. La società è stata brava a riorganizzarsi. Anche con le cessioni si è lavorato bene, ci sono stati club che hanno ceduto molto ma che hanno anche acquistato molto. Noi però vogliamo dobbiamo essere pronti a tutto. Vale anche nelle singole partite: con la Sampdoria nei primi venti minuti siamo stati in difficoltà ed Ospina ha fatto due miracoli ed adesso staremmo parlando di una partita differente. Allo stesso tempo Osimhen ha avuto una occasione ad inizio gara e bisogna sempre farsi trovare pronti a tutte le circostanze che possono capitare, in una partita ed anche in un'intera stagione".
Cambi in formazione. "Al momento non c'è bisogno di turnover, ora c'è gente che deve entrare in forma. Alcuni hanno giocato di più per trovare la condizione, soprattutto per quelli che sono rientrati dall'Europeo. I calciatori devono essere tutti pronti, ma a volte alcuni ragionano pensando che è loro amico solo chi gli dà la titolarità . Poi lavorando sui numeri ci si rende conto che chi subentra fa la differenza. Ci sono i titolari del primo tempo e quelli del secondo tempo. Le molte sostituzioni agevolano lo spettacolo, quello è sempre il terminale per provare a coinvolgere più gente. Quando entrano gli attaccanti, che rimettono dentro scatto, tecnica e gol, diventa tutto più bello. Introdurrei anche il tempo effettivo perché alla lunga qualcosa si perde rispetto al recupero".
Napoli spallettiano. "E' un onore vedere il mio nome accostato a quello dei grandi nomi di allenatori del passato. Non è solo il Napoli di Gattuso e di Sarri, ma anche di Ancelotti e di Benitez. Anche loro ci hanno messo mano su questa squadra. Bisogna saper organizzare le cose. Ai calciatori chiedo cose che sono nelle loro corde. Volete darmi dei meriti che sono in realtà nel livello che hanno raggiunto i calciatori e che ha permesso loro di arrivare ad essere nel Napoli".
Ciclo Spalletti? "Non si può fare un discorso ad ampio raggio, bisogna vedere come ci si comporta giorno dopo giorno. Dobbiamo crescere continuamente, non c'è mai fine alla crescita. Chi si mette a disposizione delle idee fantasiose deve poi realizzarle. La cosa fondamentale è farle, non dirle o pensarle. Ghoulam è vicino al rientro. Vuole star dentro, potremmo portarlo per la prossima partita".
Su Mertens. "Ha voglia di stare in questo gruppo ed ha spinto per esserci. Con il dottor Canonico abbiamo avuto un contatto con il professore che lo ha operato che ha dato parere positivo. Rientra prima del previsto perché vuole esserci! Demme, invece, tornerà prossimamente: sta bene, potrà tornarci utile non appena rientrerà ".
Su Anguisa. "Quando Giuntoli e Micheli me ne hanno parlato io non lo conoscevo. Loro un po' di più, ma nel calcio inglese più calciatori hanno le sue caratteristiche e portano la partita più sul piano fisico. Qui ci sono meno calciatori che hanno queste caratteristiche, tutte le squadre cercano profili di questo tipo. Quando mi sono informato su che ragazzo fosse e sulle sue caratteristiche, tutti ci hanno detto la stessa cosa. Dopo averci avuto a che fare sono aumentate le sue qualità nel nostro calcio. Ci dà una mano importante perché è un ragazzo splendido. Sembrava fosse stato un ritorno a Napoli per come si è inserito. Un ragazzo semplice, puoi chiedergli qualsiasi cosa ed esegue senza commentare niente. Della sua fisicità traggono benefici anche calciatori più tecnici come Fabian Ruiz".
Dualismo Rrahmani e Manolas. "La reazione di Manolas alle tre panchine di fila la può analizzare anche lei: ha giocato un tempo domenica ed ha visto come si è comportato. Ha subito fatto vedere nella totalità dell'atteggiamento completamente integrato nel gruppo squadra. Rrahmani fa parte del ragionamento fatto prima dell'autoalimentarsi da soli, di gente che vuole diventare una squadra forte e poi suddividersi i meriti".
Sul portiere. "Il portiere non deve solo saper parare, deve anche saper giocare con i piedi e lo dicono gli allenatori bravi in giro per l'Europa che lo dicono. Col pressing alto devi saper far partire l'azione da dietro e questo crea spazi tra difesa a centrocampo. Le verticalizzazioni deve farle anche il portiere. Il centrale deve saper giocare anche con i piedi perché si va a giocare anche nella metà campo avversaria perché siamo una squadra di qualità ".