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Il tecnico azzurro Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Torino.
"Dite che ora viene il bello? Con queste frasi 'viene il bello' è come quando si attendeva il primo ko.... siete spaventatori professionisti. Dopo che la sconfitta è arrivata in Europa League, aspettavante di vedere la reazione a Firenze. Ora si parla di Insigne che non può andare avanti senza mettere la firma, secondo voi. E' una cosa che leggo tutti i giorni. Poi arriva il Torino di Juric e ci si ricorda di Napoli-Verona. Io non c'ero in quella partita, se ne parlai è solo perché mi ci sono trovato a doverne riparlare e dire che bisognava farla finita. In tutti i casi, non giochiamo contro Juric, ma giochiamo per i nostri tifosi al Diego Armando Maradona".
Su Mertens. "L'ho visto molto bene, si è messo definitivamente alle spalle questo periodo e si sente nelle condizioni di far parte dei 16 titolari che ci sono per partita. Ormai sono 16 i titolari e non 11... ci dobbiamo uniformare a questo pensiero. Chi subentra può fare cose altrettanto importanti di chi gioca dall'inizio. E devono metterselo in testa".
"Il ruolo di Dries? A Firenze ha gocato assieme a Petagna da sottopunta quando vincevamo... più indicativo di così non c'è. E' una cosa che penso si possa fare. Dovevo difendere il risultato e non ho messo un centrocampista ma ho messo Dries sotto punta per tenere distanti le pressioni degli avversari. E' più facile metterlo dall'inizio in quella zona di campo. Quella gara è significativa. Credo possa dare una mano lì".
Il Torino. "Anche dopo la sosta le partite si preparano tutte allo stesso modo, perché sono tutte importantissime e mettono in palio tre punti. Si va a vedere quelli che sono i dettagli della squadra che affrontiamo, con le loro caratteristiche e i comportamenti che usano in campo. Si fa presente ai calciatori, e noi sappiamo quel che dev'essere il nostro percorso. Il Torino ha una storia di squadra che lotta, di squadra tosta. Ogni volta che ci ho giocato, ho sempre avuto delle difficoltà perché ho trovato una squadra che ti dà battaglia. Ora con Juric probabilmente ancora di più. Va ad usare quelli che sono i suoi credo, prende calciatori con le caratteristiche che vuole vedere in campo. Non c'è giustificazione per lottare meno di loro: per la classifica, per il nostro traguardo, per il nostro pubblico e l'amore che ci circonda e si aspettano i tifosi da noi".
Fare la storia del Napoli? "Si potrà dire solo alla fine, ma c'è tempo e di cose ne affrotneremo. Ad esempio si parla spesso di gennaio e della Coppa d'Africa... future problematiche che dovremo affrontare e che ci capiteranno. Di strada ce n'è molta da fare. Anche uno dei più grandi dirigenti che abbiamo in Italia, Marotta, ha detto che ci sono squadre di una tradizione ed una mentalità vincente che lo preoccupano di più per la sua squadra rispetto al Napoli. L'avevo già detto altre volte, ci saranno difficoltà reali, è un po' presto per scomodare personaggi che sono passati di qui ed hanno lasciato un segno indelebile per fare paragoni con noi fino a questo momento. Noi dobbiamo continuare così, mettendo tutte le qualità che ci vogliono e quella disponibilità ed ambizione della nostra città ".
Su Ospina e Meret. "David è arrivato ma non dico cosa decido. Il problema di Meret in campo perché Ospina è in ritardo, vi sembra di fare un complimento a Meret? Sembra che giochi solo perché l'altro è in ritardo, non perché è del livello di quell'altro. Il discorso è diverso, avrà più spazio perché se lo merita, non perché c'è un problema. Un problema non c'è. L'altra volta c'era bisogno, è sceso ed è andato in campo, pur non sapendo bene dov'era tra fuso e viaggi, ora perché tutto questo problema? Sono tormentoni per voi, per me sono evoluzioni, possono avvicendarsi, valutazioni in base a ciò che accade in campo. Sono ruoli doppi che danno dei vantaggi, un grande vantaggio, magari ci fosse in tutta la squadra come ce l'abbiamo lì o in attacco tra Osimhen, Mertens, Petagna, Insigne, Lozano, Politano, Ounas".
Fabian regista. "Non gli manca nulla per fare quel ruolo, l'ho messo a fare il regista della squadra. E' quello che è nel mezzo a tutti gli sviluppi di gioco e le costruzioni, è di fatto un regista. Secondo me è un po' il suo ruolo, perché li può far tutti. Conosce il calcio ed è un ragazzo sveglio, ha resistenza, tecnica, fisico, per cui c'è da valutare dove gli si fa perdere un po' delle qualità . Se le deve mettere in campo tutte, lo spazio diventa vasto. E le cose diventano tante. Visto che si tratta di squadra gli altri hanno un po' di ordine. Avergli ridotto lo spazio dove andare a giocare, lo ha un po' agevolato. Può produrre più cose".
Su Ghoulam. "Sta molto meglio, è molto vicino ad essere nelle condizioni di poter esprimere tutte le sue qualità . E' chiaro che per quelli che sono stati i suoi recenti passati, c'è bisogno di un inserimento più graduale, non di getto come Mertens".
Sulla critica fatta da Courtois circa le gare delle Nazionali. "Le istituzioni nazionali devono riflettere, anche per dare un segnale di uniformità tra le federazioni ed ora mi sembra un po' troppo anche guardandolo in maniera neutrale. Ritrovare i nazionali 10 ore prima delle gare deve far riflettere, ci deve essere un passo indietro, è troppo il carico che ci danno per fare al meglio i campionati".
Sul "comandante" Koulibaly. "Sta benissimo e quando lo incontro mi fa star bene... e credo faccia lo stesso anche con i compagni. Ho pensate che quando ci sono episodi come quello di Firenze, chi ne è vittima potrebbe fargli una foto, tanto ormai si fanno foto ovunque. Ci si fa prestare un telefono, fingendo di parlargli si fa una foto e diventa più facile buttarli fuori dagli stadi. Vogliamo tutti diventare altissimi e nerissimi come il vatusso Koulibaly, e bellissimo perché è anche bello (ride, ndr)"
Stadio quasi pieno. "Vogliamo lasciarci contagiare da questo amore, dovremo farlo nostro questo sentimento verso la squadra. Ci fa piacere vederli lì, ma l'affetto e cosa significa la squadra per i napoletani si percepisce anche senza averceli tutti davanti".
Sul furto dell'auto. "Per gioco ho visto cosa succede in Italia, vengono rubate circa 100mila auto l'anno, 300 al giorno in tutta Italia, non capisco perché si voglia fare una parentesi per Napoli".