Prima del gol avevamo sbagliato un rigore (Insigne è al terzo errore su 5 calciati quest'anno), colpito un palo con Lozano e segnato un gol che viene annullato per un fuorigioco millimetrico.
Ma è vero anche che Ospina al 65' aveva compiuto un miracolo su Brekalo. Fossimo andati sotto, chissà come sarebbe finita...
Il Torino è una signora squadra, e il motivo per cui becca meno tiri di tutti l'abbiamo capito sulla nostra pelle. Sono solidi, organizzati e ruvidi. Juric ne farà un osso duro per tutti.
NAPOLI (4-2-3-1): Ospina, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui, Anguissa, Fabian, Zielinski, Politano, Osimhen, Insigne. All. Spalletti
TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Rodriguez; Singo, Rincon, Mandragora, Ansaldi; Lukic, Brekalo; Sanabria. All. Juric
Rispetto alle attese, l'unica novità è che Spalletti ha scelto ancora Ospina e non Meret, le gerarchie sono ormai chiare.
Come a Firenze, il Napoli sceglie di aspettare per far venire alto il Torino e colpirlo in velocità . Per 10 minuti si sonnecchia, anche se Juric deve cambiare subito Mandragora per un problema al ginocchio (entra Kone).
Al 10' prime fiammate. Da un gran recupero di Di Lorenzo nasce un lancio immediato di Insigne per Osimhen, che va va uno contro tutti ma poi calcia a lato.
Un minuto dopo il nigeriano prova a ricambiare il favore al capitano, ma Bremer chiude prima che Insigne tiri.
Il Torino punge di rado, come al 15' quando la testa di Bremer va più alto di tutti su calcio d'angolo, ma il tiro è centrale tra le braccia di Ospina.
Poi è ancora Napoli.
Al 19' bel cross di Di Lorenzo, Osimhen salta sopra Djidji ma alza troppo la mira.
Al 25' primo episodio chiave del match. Punizione per il Napoli: palla filtrante per Di Lorenzo e Kone lo falcia. Rigore. Insigne va dal dischetto ma Milinkovic glielo para. Terzo rigore sbagliato da Lorenzo quest'anno, su 5 calciati.
Al 38' clamorosa occasione per il Napoli: Anguissa in area fa un numero di prestigio e serve Koulibaly, che tira a colpo sicuro da addosso a Milinkovic-Savic che respinge.
Probabilmente il gol sarebbe stato annullato comunque, perché Di Lorenzo si trovava proprio davanti al portiere.
Nel finale di tempo la partita si accende, perché le due squadre inspiegabilmente si allungano come se fossimo al 90'.
Siamo noi a correre due rischi enormi, entrambi su palla persa di Politano ed entrambe le volte ci ritrovaimo in campo aperto in inferiorità numerica (1 contro 2 e 2 contro 3). Per fortuna ce la caviamo.
Il primo tempo si chiude 0-0, con un dato record: il Napoli non ha fatto neppure un fallo.
Non c'è cambio di passo nella ripresa, anche perché il Napoli palla a terra non riesce a organizzare una manovra decente e di spazi per andare subito in verticale non ce ne sono.
Lo spettacolo insomma non è un granché.
Serve un episodio, che arriva al 56'. Calcio di punizione perfetto di Mario Rui, in mezzo all'area Di Lorenzo stacca e da 3 metri insacca. Ma 3' dopo il VAR dice che è off-side.
Entra Lozano per Politano, e il messicano al 62' in diagonale stampa il PALO.
Alziamo la pressione, ma al 64' ci vuole un miracolo di Ospina per fermare Brekalo, che entra in area e tira da 3 metri. Il colombiano respinge di piede.
L'episodio rovescia il copione, perché il Torino si alza e ci spaventa ancora.
Al 69' infatti c'è un'altra grande occasione granata, con Brekalo (sempre lui) che arriva di gran carriera su un cross lungo e spara alto.
Escono Insigne e Zielinski, dentro Mertens ed Elmas.
E' durissima ma all'81' la gara si sblocca. Koulibaly suona la cavaclata e avanza, la palla passa tra Mertens, Lozano e Osimhen, poi ancora Koulibaly di tacco rifinisce per Mertens che tira, la palla viene respinta, Lukic la vuole spazzare ma centra Elmas e la palla si impenna, Osimhen vola e di testa inasacca, 1-0.
Il finale è infuocato, perché un grintosissimo Torino si getta avanti.
Spalletti toglie Lozano (incazzatissimo, ma ci sta) per mettere Juan Jesus, senza vergogna di scherarsi a 5 dietro.
Si soffre, si spazza via e si perde tempo per arrivare al 96', quando il match finisce su un calcio d'angolo per il Toro che non viene battuto (incazzati loro, a ragione).