Ecco le parole dell'allenatore.
«La partita di domani è decisiva perché se non la vinciamo diventa dura rimanere dentro la competizione. Questo significa metterci dentro tutte le attenzioni possibili. Questo tipo di partite potrebbe aiutarci anche nel cammino in campionato, perché rafforza il percorso che stiamo facendo. Abbiamo una rosa che ci permette di competere bene sia in campionato che in Europa, per cui dobbiamo andare avanti».
Vedremo chi giocherà domani anche sulla base delle partite che avremo, sulla base delle indicazioni dei medici e dello staff. Dovremo fare tante valutazioni, poi metteremo giù una squadra per vincere la partita».
«Di trappole e insidie nel campionato ce ne sono tante. E tanti te le vanno a piazzare ad arte durante il cammino. Di sicuro ci sono gli ingredienti perché questo Napoli diventi fortissimo. Però dobbiamo essere consapevoli e umili nel migliorare nelle piccole cose, perché più vinci e più gli altri saranno portati a metterci di più del solito quando ci affrontano».
«Il gol con il Torino dimostra che possiamo avere varie soluzioni, c'è Osimhen che ci fa viaggiare nel lungo, ma come è successo domenica possiamo trovare il gol anche dialogando nello stretto».
«L'Europa conta eccome... Quando si è forti, si gioca da squadra forte sempre. Altrimenti non si è squadra forte. In mezzo non c'è nulla, o è l'uno o è l'altro. Peraltro per stare in Europa si spendono soldi, si va in ritiro e altre cose... mica lo facciamo per passare il tempo. Per una rosa così ampia giocare spesso è solo un bene, perché c'è spazio per tutti. Altrimenti poi ci si trova nella situazione che un giocatore fa meno partite e quando torna in campo è meno presente perché non gioca da tanto».
«Far riposare Osimhen? Ci sono calciatori che hanno muscoli diversi rispetto agli altri, e soprattutto quelli di colore hanno delle doti atletiche enormi. victor è uno di questi, lo stesso vale per Koulibaly. E' chiaro che avendo una rosa vasta si possono fare dei discorsi diversi, magari potrebbe anche gicoare domani però posso dire che dall'inizio non lo faccio partire».
«Zielinski sarà fuori ma a scopo precauzionale, a Roma ci sarà ».
«Spogliatoio unito? Il merito è dei giocatori, se all'interno dello spogliatotio ci sono persone intelligenti e dei professionisti veri, allora è tutto naturale. Loro sanno che per il mestiere che fanno e il ruolo che hanno, devono avere un atteggiamento professionale e comportarsi da sqaudra, da gruppo perché è l'unico modo per essere una sqaudra vincente».
L'episodio di Lozano. «Se ne è parlato eccessivamente, anche perché l'ho tolto a un minuto dalla fine. Era comprensibile che fosse dispiaciuto di essere cambiato, ma già poco dopo festeggiava la vittoria con tutti e stava sereno. Se uno ha ben chiaro il perché si lavora nel Napoli è tutto facile».
«Alla Roma non ci abbiamo pensato proprio, non ho avuto il tempo per farlo perché la gara di domani è decisiva e ho pensato solo a trovafre la soluzione per vincere domani. Popi alla Roma ci penseremo da domani sera».
«Insigne? E' serenissimo. Non potrebbe essere il capitano del Napoli se non avesse la forza di superare gli errori. Ma non capisco cosa altro vi dovrebbe dimistrare il capitano, dopo tutto quello che ha fatto e le dimostrazioni di forza che ha dato negli anni».
Entusiasmo. «A me sempre che stia crescendo, si avverte. E quando lo avverti non è necessario avere lo stadio pieno perché l'affetto lo assorbi lo stesso. Poi è chiaro che la scarica che ti può dare il boato di uno stadio ti dà qaulcosa in più. Ma lo sguardo del bambino, la gioia negli occhi delle persone che incontri per strada, sono cose che ti porti dentro comunque».