"Insigne sta bene, non ha sintomi di nessun genere e in questi giorni ha fatto rivedere il suo marchio di fabbrica, le sue giocate".
Corsa con il Milan. "Averli davanti è uno stimolo, ma non una pressione perché a questo punto della stagione se facciamo bene o male devono dircelo le prestazioni, non i risultati degli altri. Dobbiamo mettere la nostra qualità , sviluppare le conoscenze e metterle in pratica. Non ci deve interessare niente degli altri".
Sull'espulsione. "A inizio anno ha detto che lamentarsi è da sfigati, vale anche per le decisioni degli arbitri che possono sembrarci sfavorevoli. Ogni evento dobbiamo trasformarlo in uno stimolo. Domenica non ero ironico né sono stato irrispettoso. Però se l'hanno interpretato così forse devo stare più attento. La prossima volta sarò più chiaro, anche se pensavo di esserlo stato".
Il VAR su chiamata. "Può sembrare interessante, ma le società dovrebbero poi attrezzarsi con uno che viene da quel mondo, quindi un ex arbitro o un assistente, che può insegnarci delle cose, ma anche utilizzare la chiamata. Però c'è il rischio che la chiamata non la sfrutti bene e che magari c'è un altro episodio dopo. Se chiamo per il fallo su Anguissa e non me lo danno, ma dopo ce n'è un altro che si fa?"
Su Ghoulam. "Sta migliorando di volta in volta, ha bisogno di tempo per fare le cose per bene".
La Coppa Maradona. "So che De Laurentiis sta organizzando cose, è giusto non partecipare a questa per non accavallare gli impegni. Ma giusto che ci saranno altri eventi che stiamo valutando per Diego Armando Maradona dove ci sarò sicuramente".
Osimhen bastonato e poco tutelato. "Victor è un patrimonio da tutelare, ma da noi si fischia abbastanza. Nell'ultima gara in casa col Torino ci sono stati 5-6 falli nostri, loro invece 25. Poi tutti hanno il calciatore che vorrebbero tutelare, ma la tendenza è marcare ad uomo con più forza".
La Superlega? "Mi pare difficile farla senza togliere le grandi squadre ai loro campionati. Quindi dico no".