Dal momento che giovedì e domenica ci sono due partite molto ravvicinate che è necessario vincere (specie la prima, in verità ), il tecnico azzurro dovrà trovare l'incastro giusto per centrare il bottino pieno e contemporaneamente gestire anche le energie del doppio impegno.
Probabilmente sarà il match col Verona (più delicato) a guidare le scelte di formazione con il Legia (sulla carta più agevole, a meno che non ci presentiamo con la testa altrove).
Il primo in teoria ha più minuti nelle gambe (è fermo solo da 10 giorni) ma non è sicuro se sarà pronto per domenica.
Il secondo è già disponibile, ma bisogna capire che autonomia potrebbe avere.
Comunque la si voglia vedere, è chiaro che la difesa azzurra ci perderà qualcosa.
E qui si incastra un altro problema, perché il Verona non è come la Salernitana o il Bologna, che stanno dietro e ripartono. Il Verona è squadra sfacciatissima, che corre tanto e ti fa muovere sul campo. Lazio, Milan e Juve ne sanno qualcosa, visto che di recente ne hanno beccati 4, 2 e 2.
Insomma, perdere il "comandante" proprio in questa sfida è un bel problema.
Siccome Spalletti non è uno che azzarda, avendo già il problema di sostituire Koulibaly, tra difesa e contracampo domenica non toccherà null'altro. Di Lorenzo, Mario Rui, Anguissa e Fabian saranno in campo contro i gialloblù.
Per questo dovrebbe partire dalla panchina almeno uno tra Fabian e Anguissa. Non escludiamo entrambi (all'andata giocarono praticamente un tempo ciascuno).
Come all'andata, Juan Jesus potrebbe sistemarsi a sinistra dando modo a Mario Rui si tirare il fiato. Resta il problema Di Lorenzo, che prima o poi dovrà fermarsi anche lui.
In attacco invece c'è abbondanza, ad eccezione chiaramente di Osimhen.