«Mario Rui non è convocato, al pari di Fabian Ruiz, Insigne, Osimhen ed ovviamente Koulibaly. Ma non voglio partecipare al gioco degli infortuni, partiamo con 17 uomini e dobbiamo fare il massimo. Abbiamo una rosa di 16-17 uomini ed è sufficiente per giocare contro chiunque. L'obiettivo è sempre quello di ottenere il massimo dalle nostre possibilità , tenendo sempre a mente la maglia che indossiamo. A Milano vogliamo portare via i tre punti. Andremo a combattere con gli uomini che abbiamo, domani dobbiamo avere il Vesuvio dentro per fare il massimo. Io mi aspetto sempre tanto da chi indossa la maglia del Napoli».
Squalifica. «Facendomi espellere ho creato un problema ai miei calciatori. Non ho fatto la cosa giusta ed ho penalizzato la squadra in queste due partite. La prima responsabilità per queste due sconfitte è la mia».
Ko con l'Empoli. «Abbiamo perso qualche palla di troppo, sono costate corse, metri, perdere equilibrio. E' stata la partita, quella con l'Empoli, in cui abbiamo perso più palloni dall'inizio del campionato. Loro sanno cosa hanno sbagliato. Servono due lauree, non una, in gestione dei momenti di difficoltà . Con gli episodi sfortunati di sicuro siamo in credito, ma non è detto che un giorno ci venga risarcito questo credito però. Noi saremo sempre quello che facciamo».
Su Insigne: «Solo uno che ha perso il senno potrebbe rinunciare a lui. Insigne è un buon capitano, con lui mi sono trovato bene sin dal primo momento che l’ho conosciuto, in linea con il pensiero che mi ero fatto di lui da fuori. Ha un cuore, con l'Empoli ho ceduto alla sua disponibilità perché non aveva i 70 minuti nelle gambe. Lui vorrebbe sempre giocare, dovevo fare io valutazioni differenti, forse per il suo momento attuale avrei dovuto preservarlo un poco. Ma sulla sua generosità non ci sono dubbi».