Pensavamo di aver raggiunto il culmine con l'arbitro che fischia due volte in anticipo la fine di una partita (Tunisia-Mali), costringendo le squadre ad essere richiamate in campo mezz'ora dopo (ma la Tunisia si è rifiutata).
Però quello che è successo in Camerun-Comore è davvero ridicolo, perché non è frutto di un solo uomo, bensì di una intera organizzazione.
Le regole infatti sono cambiate dopo il caso che ha coinvolto l'azzurro Koulibaly e dopo molto sospetti riguardo alla validità dei test effettuati nel corso della manifestazione.
La CAF ha cambiato le regole in corsa, decidendo che un giocatore che si negativizza per 5 giorni non può giocare.
Alle Comore non è stato neppure consentito di chiamare un portiere in extremis, se non altro per dare una parvenza di credibilità alla manifestazione.
No, arrangiatevi.
E così in porta contro il Camerun c'è andato Ali Ahamada, terzino.
Ma come se non bastasse già tutto questo, Comore ha dovuto giocare pure in 10 dal sesto minuto perché gli è stato il capitano Nadjim Abdou.
Sarà finita in goleada? Macché. Solo 2-1.
Padroni di casa avanti con Toko Ekambi ed Aboubakar, che poi si spaventano sulla punizione di M'Changama che a pochi minuti dalla fine rimette la gara in bilico.