Il tecnico azzurro Luciano Spalletti ha parlato alla viglia della sfida con il Venezia.
"Quote per le grandi che stanno nel condominio? L'Inter si è guadagnata una posizione più comoda, è stata la più brava ad avere più quote delle altre, poi tutto il resto è dviso in parti uguali".
Momento della verità ? "Sì. Abbiamo vissuto momenti da tempesta perfetta, però adesso la situazione di classifica non deve cambiarci: dobbiamo cercare di vincere ogni partita. Sarebbe importante avere un numero di calciatori adeguato ad affrontare tante gare, ma non bisogna sottolinerare i momenti in cui si gioca molto come eccezione. Dobbiamo andare in campo con la felicità di chi deve giocare spesso, dobbiamo avere la volontà di vincerle tutte. E' normale ormai giocare tanto, è inutile andare in apnea".
L'insidia veneziana. "Non dobbiamo cadere nel tranello di pensare che sia una gara di passaggio. Il Venezia è una squadra forte, con un allenatore che sa fare il suo mestiere. I nostri calciatori lo sanno che la partita vera è questa qui, non è una gara di passaggio per arrivare all'Inter. Tra questa e quella con l'Inter, è questa la partita tosta. Vincendo queste gare diventi completo. Se non siamo a braccetto con l'Inter è per colpa di gare che sembravano abbordabili, la gara col Venezia è difficilissima".
Sul mercato. "Sono contento sia finito il mercato, si ha sempre paura di perdere qualcuno. Non mi aspettavo niente, con la società abbiamo fatto un piano per passare questo periodo. C'era la volontà di restare quelli che eravamo, siamo carenti nelle valutazioni sui calciatori. Pensavamo di essere forti e lo pensiamo ancora".
Koulibaly e la difesa. "Mi aspettavo questo rendimento. Rrahmani aveva dimostrato di essere sempre sul pezzo, dovevamo fare più attenzione nella costruzione dal basso, nello sviluppo dovevamo avere più qualità ed Amir ora è perfetto, trova spesso quello sulla trequarti ed ha assunto la personalità del leader della difesa: chiama tutti ed urla, è un calciatore di grandissimo livello come Juan Jesus. Non vanno fatti discorsi di rivalsa ha lavorato ed ha fatto il suo, ha dimostrato di poter avere un futuro dignitoso in ogni club, lo merita. Koulibaly? Lo aspettiamo a braccia aperte, dentro il campo sa cosa fare tanto per sé quanto per i compagni. Mette sempre grande disponibilità nelle cose che fa. Meritano di vincere la Coppa d'Africa, mi avrebbe fatto piacere vedere uno contro l'altro Koulibaly ed Anguissa, hanno fatto un grandissimo torneo".
Osimhen e Mertens insieme. "Possono giocare insieme, dipende dalle scelte del tecnico. Non cambia molto. Bisogna fare attenzione a mantenere gli equilibri, con le cinque sostituzioni si fanno discorsi più ampi anche relativi alla gestione della gara. Noi abbiamo a casa Lozano e Ounas, avere anche a disposizione in panchina qualcuno che può cambiare la partita a gara in corso. Sono valutazioni da fare".
Sulle parole di Nainggolan. "Lui dice sempre la verità e quello che pensa, quindi gli chiedo scusa e mi dispiace se ho pensato quelle cose prima della gara di Bergamo. Ero convinto che avessero passato la serata a giocare a carte, mentre avevano preparato la sfida con l'Atalanta giocando a FIFA 2016".
Osimhen? "E' un guerriero ed ha messo insieme i pezzi della sua faccia, tornando a lottare in allenamento come ha sempre fatto. Dobbiamo dimostrare di essere alla sua altezza come disponibilità alla lotta. Reazione contro la Salernitana? Credeva di essere in una posizione favorevole, per questo ha avuto quella reazione. Rientrati negli spogliatoi si sono chiariti da soli, senza che io dicessi nulla".
Tuanzebe fuori dalla lista UEFA. "Se metto dentro lui devo togliere un altro... Sono quei momenti in cui non vorresti mai fare l'allenatore, è difficile accettare l'esclusione dal torneo più importante al mondo. All'Inter dovetti lasciare fuori quattro giocatori, sembrava dover dire a qualcuno che era peggio di altri. A noi è uscito Manolas ed è entrato Ghoulam che prima era infortunato. Mancava il terzino sinistro, oltre a Mario Rui, mentre come centrali ne avevamo già tre. Dovevamo conservare la forza davanti per andare a vincere. Per Axel è un grandissimo dispiacere per me lasciarlo fuori, ora si deve curare alla schiena ma ha familiarizzato subito con i compagni, sa già parlare un po' di italiano e va sempre fortissimo in allenamento. Ci aiuta sicuramente anche se non gioca per come lavora in allenamento".