Ecco le parole del tecnico azzurro.
"Coraggio e aggressività possono essere le chiavi della sfida, ma in generale chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso in partenza. Bisogna essere decisi, altrimenti si diventa passeggeri della partita. Loro sono una squadra che vuole comandare, e noi dovremo far vedere le nostre intenzioni da subito, se non vogliamo esser costretti ad abbassarci. La sfida al Barcellona è una battaglia: o vai lì e spari per fare spazio e inserirti, o ti sparano gli altri e sei fuori!".
Chi è la favorita domani? "Non c'è favorita, ma di sicuro andrà fuori una delle più forti dell'Europa League".
Il dualismo Ospina-Meret. "David è sempre stato titolare, le competizioni europee le ha giocate Meret. E' una scelta: nessuna confusione o difficoltà ".
Il Napoli visto a Cagliari. "Sicuramente Cagliari ha fatto veder che c'era più fame di salvezza che fame di lotta scudetto. Noi dobbiamo sempre fare leva sulle nostre numerose qualità , e quindi dovremo essere diversi da Cagliari, dove non siamo stati bravi a prenderla per mano la partita. Dobbiamo portarla su un binario di leggerezza talentuosa, perché non siamo giocatori da duello fisico e contrasti aerei. A Cagliari dovevamo portarla sulle nostre qualità , ma non ci siamo riusciti. Domani anche se l'avversario si chiama Barcellona, una delle più forti al mondo, dobbiamo farlo".
Le rotazioni. "Nessuna possibilità , a Cagliari come domani. Forse possiamo vedere davanti, ma serve equilibrio essendo contro il Barcellona. Bisogna tenere presenti le sostituzioni, se un calciatore viene da un infortunio con 3-4 partite fuori, diventa pericoloso farlo partire titolare subito successivamente al rientro. Diventa rischioso, soprattutto se è un problema muscolare".
Campionato o Europa League? "Gli obiettivi nostri sono quelli di avere una squadra che voglia rimanere impressa nelle menti dei nostri sportivi, per atteggiamento. Che si senta in campo come l'espressione della sua gente".
Si gioca troppo. "E' un rischio anche psicologico, perché è la testa soprattutto che fa i muscoli forti, i nervi forti. Le partite son talmente ravvicinate che conta tutto. Ma il calcio ormai è questo qui, non dobbiamo avere timore di quelle che sono le partite così ravvicinate. E' così ormai. Bisogna essere teste solide, forti e pensanti".
Su Maradona. "Sono convinto che domani verrà dalla nostra parte... Diego era uno che quando veniva chiamato in causa non rimaneva mai con un piede di qua e uno di là , prendeva sempre posizione. Noi non avremo dentro la partita uno di questo livello per rompere gli schemi, ma tutti insieme possiamo diventarlo. Maradona ci guarderà e sarà lì pronto ad applaudire le bellissime giocate, perché lui era abituato a fare quel calcio lì. Le vorrà rivedere ed apprezzare".
Furore positivo di Osimhen. "Anche nella capata data al pallone, ha dimostrato di essere in sintonia con il modo di incazzarsi animale, che bisogna avere in determinate situazioni. Ce l'aveva Maradona, ce l'ha Osimhen. Si vede che ha ferocia quando ti viene addosso, quando fa quelle battute nell'andare ad attaccare gli avversari. Sono caratteristiche, come gli strappi che si diceva prima che bisogna supportare. Non è facile, se i centrocampisti partono 10 metri sotto e lui fa 50 metri, te ne prende 15 sugli altri. Bisognerebbe ci faccia arrivare là giù in fondo! Gli altri non vanno alla sua velocità , bisogna esser bravi a mantenere la squadra compatta e corta. In delle qualità , sono qualità super: extra qualità ! Non è facile ritrovare in tutti".
Ghoulam. "Non ho meriti di nessun genere, cerco di allenarli in maniera corretta. Quello che vanno acchiappare, il merito è sempre loro. In questo caso qui, verrebbe da dire anche demeriti ma non si tratta di Faouzi perché lui l'ho limitato io facendo scelte differenti. E invece lui fa vedere di essere un professionista che andrebbe a guadagnarsi più attenzione con il comportamento che ha. Essendo ancora un momento finale nelle partite, spero di prenda quello spazio che merita per giocare".
Traore o Dembele. "Non lo so, va chiesto a Xavi. Io devo essere pronto a giocare contro chiunque, perché ci metterei anche Ferran Torres! Sono bravi uguali. Non si riesce bene a capire con calciatori di quel livello lì quale può essere l'espressione migliore nella partita. Dobbiamo più fare leva sulle nostre di qualità , dobbiamo affrontarli convinti di avere una forza che possa determinare un destino importante, che andare a pensare speriamo propongano poco! A quel modo lì non ci penso".
Se all'andata era un dream match. "Stiamo ancora dormendo! Si deve completare, perché poi non c'è da fare alchimie strane. C'è solo da prendere decisioni, giocare dal basso. Come diceva Di Lorenzo, anche se ti vengono addosso. La nostra strada è quella lì. Bisogna sapere attaccare la linea difensiva, giocano corti in Liga. Sono sicuramente dentro il calcio che lì vuol portare Xavi. Per me sono il Barcellona loro, senza Messi. Che gli dava qualcosa in più, ma sono sulla strada per tornare quella squadra lì. Vogliamo vincere prima del 90', ci vuole una squadra seria. Che deve far vedere dove vuole andare".