"Lo Scudetto eravamo già messi male prima, adesso pure l'aritmetica non ci sostiene più. Peccato perchè c'eravamo guadagnati con tanto lavoro questa occasione".
"Sorprende questo finale, anche perché non se ne vedono molte di cose del genere. A volte succede nel calcio di avere un calo durante la partita, e l'avversario che dopo un episodio cambia tutto dal punto di vista mentale. Se non hai una struttura mentale forte o un carattere forte corri il rischio di fare una fine così. Abbiamo sempre detto di non essere capaci di fare battaglia, che se non riusciamo a gestire la palla andiamo in difficoltà . Siamo andati in difficoltà , ma già prima dell'1-2 avevamo abbassato la qualità del nostro gioco. Ma questa una responsabilità mia".
Assunzione di colpe. "Ho sempre tenuto il gas a manetta, ho sempre pigiato sul fatto che potevamo lottare per lo Scudetto. Poi se vedo una partita così, è segno che ho sbagliato qualcosa nel mio lavoro, perché non è possibile vedere un divario tra il Napoli dei primi 80 minuti e quello visto in 8 minuti che ci sono costati 3 gol. Non ci può essere un divario così".
Sulle formazioni. "Ho tolto Mertens e Insigne perché la partita aveva preso una china in cui perdevamo palla e non sapevamo gestirla, per cui con un centrocampista in più volevamo ristabilire certi equilibri. Nel periodo delle nove vittorie giocavano tanti di quelli che abbiamo visto oggi nel finale. Oggi mi parlate di Mertens e Zielinski, qualche tempo fa mi chiedevate di tenere fuori Insigne. Se entra Politano, entra uno che ha contribuito a vincere tante partite. Chi ha giocato anche oggi, ha sempre dimostrato le sue qualità . Io sono d'accordo che Mertens merita di giocare, però è anche vero che pur senza Mertens qualche partita l'abbiamo vinta. Detto questo, io sto con Mertens, lo reputo un grande calciatore e al presidente ho detto che è un giocatore da tenere. Vi ho dato ragione, l'ho fatto giocare poco ma i risultati li abbiamo fatti lo stesso".
Sull'atteggiamento. "Se è quello che abbiamo visto, sono io che devo correggerlo e non chi viene da fuori e che non ha contatto, oppure il giornalista che mi chiede di far giocare uno o l'altro".