Parlando a KissKiss Napoli infatti ammette: "Il ritiro è frutto di una vampata di calore che ti prende da tifoso da curva. Dopo la partita sono stato rossissimo tanto che mia moglie pensava che mi stessi sentendo male. Sotto decisione di Spalletti ho avallato il ritiro, poi ci ho ripensato pensando che sia una pratica da calcio del passato, arcaico, ma è una cosa che nasce di getto, dettata dalla rabbia. Incontriamoci e magari difronte ad un bel piatto e a un bicchiere di buon vino, chiariamoci. Che c'è ragazzi che non va? Ed è quello che abbiamo ieri sera. Io mi sono seduto, c'erano quattro tavoli di calciatori. Ad ogni tavolo ci siamo scambiati delle opinioni, delle idee, delle verifiche e poi ce ne siamo andati tutti a dormire".
Poi aggiunge: "Chiedo scusa a tutti i tifosi del Napoli per la bruttissima sconfitta di Empoli. Ad Empoli si è offesa l'identità del tifoso napoletano che son 160 milioni nel mondo".
di tutto, la pandemia, la guerra. Ci dobbiamo sedere e parlarne. Mi fai sapere te quando vederci. Se tu sei legato a questa città vediamoci e parliamone. Mertens è innamorato dallo stile di vista di questa città . Lui ha lasciato il segno col numero di gol segnati. A lui andrebbe scritto un grazie in oro. Io credo che non dovrebbero esserci problemi ma mai dire mai".
"Mi dispiace che Insigne vada via. Ieri sera ci siamo sorrisi e l’ho trattato come un padre. Lui resterà sempre nella storia del Napoli."
Il presidente ha poi annunciato la chiusura dell'operazione che porterà il georgiano Kvaratskhelia a Napoli. "Colpaccio Kvaratskhelia? Speriamo. E' un calciatore del Napoli? Certo, questo senza dubbio."
"Il Sassuolo è una bottega cara, il Napoli deve ricominciare a trovare gioielli, come abbiamo fatto con Benitez. Koulibaly capitano? Koulibaly è Koulibaly".
"Dal nostro incontro è venuta fuori una mano tesa da parte di tutti: servono 4 punti in quattro giornate, anche se sarebbe meglio vincerle tutte. Ma a inizio anno abbiamo puntato il ritorno in Champions, nessuno ha parlato di Coppa Italia, Europa League o scudetto".
"Io padre padrone? Non credo, visto che che in 17 anni abbiamo fatto una cavalcata incredibile. Quando sono arrivato io, la squadra non esisteva più e per la UEFA nemmeno esistevamo. In Serie C alla prima partita avevamo 60 mila tifosi al San Paolo e adesso siamo tra i primi 15 club più prolifici. Per colpa del Covid abbiamo perso 220 milioni, però a un certo punto abbiamo fatto mercato invernale che non è nostra abitudine, facendo poi grandi investimenti su Osimhen e Lozano. Poi ci siamo trovati con sponsor che andavano via e senza entrate, ma noi siamo qui e ci vogliamo rimanere".