Da quali certezze si riparte? "Da quelle tracciate dal presidente. Si racconta di lui come un caterpillar, ma ha dimostrato grande sensibilità , cercando di riunire tutte le componenti e rinforzare quel corpo unico che ci ha dato soddisfazioni durante la stagione. La sua presenza dà stimoli ai calciatori, ha parlato con tutti i ragazzi ai tavoli. Si riparte dal gruppo compatto e forte che vuole raggiungere la Champions".
Il Futuro. "Il mio futuro è la partita di domani. Vogliamo fare bene queste quattro partite e non vogliamo pensare ad altro. Se poi mi si chiede il futuro della mia professione, è quello di avere un altro anno di contratto più opzione per la società e voglio rimanere a Napoli a fare l'allenatore. Mi sento benissimo in questa città e ruolo e non vedo problemi".
Sul ko a Empoli. "Mi aspetto che la squadra abbia una reazione corretta rispetto a quello che è accaduto. Quei 10 minuti costano molto per gli errori tecnici: tipo quello di essere stati lunghi come squadra e ci ha portato a subire delle ripartenze. Si preparano le clip da far vedere alla squadra e si studia quello che non dobbiamo ripetere. Un risultato così clamoroso, crea una reazione e si tirano fuori le manfrine di litigi vari ma non è successo niente di tutto questo, si fanno minestre riscaldate, io in 25 anni che faccio l'allenatore vengono sempre fuori, ma non è così. S'è persa una gara che non si doveva perdere, ma ce ne sono tanti nel calcio di risultati che ribaltano la logica".
Quanto ci credevato eallo Scudetto? "Ci ho creduto io perchè la squadra, in alcuni momenti, aveva fatto vedere di giocare un calcio fantastico ed è stata capace di reagire alle sconfitte. Nel momento di spingere sul gas, potevamo essere in lotta con quelle squadre in testa ma non ce l'abbiamo fatta. C'è successo più volte di lasciare punti per strada che potevano essere portati a casa. Guardiamo la realtà e portiamo a casa ciò che è accaduto. Siamo, però, in lotta per la Champions dalla prima partita e questo è il nostro obiettivo. Siamo riusciti a mettere 3-4 squadre di quel condominio fuori, e oggi sembra che quelle stiano facendo un grande campionato. Ragioniamola in maniera corretta. La delusione di non aver partecipato fino in fondo alla lotta, ci dispiace. Soprattutto dispiace per i nostri tifosi che ci hanno fatto sentire importanti fino alla fine".
I tifosi al Maradona. "Difficile non venire allo stadio per i napoletani e non essere innamorato del Napoli. Io penso che, per quello che mi è stato manifestato, pur essendo amareggiati da tifosi innamorati di questi colori, sapranno darci sostegno. Mi auguro sempre di trovarmi insieme a tifosi così, che reagiscono in questo modo alle difficoltà . Reazioni belle anche se dispiaciute, di facile lettura: vogliono bene al Napoli e vogliono tentare di fare sempre più risultati".
La questione fisica. "Fa sempre parte di quel discorso tecnico che ho fatto prima: quando sei in fase offensiva e rimani con un calciatore o due sopra la liena della palla e ti costringono a fare 100 metri indietro, all'occhio dello spettatore appare come una difficoltà della condizione fisica della squadra. Non è così, è una cosa tattica, se non hai equilibrio, devi subito aggredire e riconquistare palla ma se sbaglia la reaggressione, vai in difficoltà . Non mi piace un calcio da area di rigore e aspettare gli avversari: non lo so spiegare, non ci riesco. Vogliamo andare a riprendere palla e fare gol. Se prendiamo tante ripartenze e ci sono momenti dove perdiamo equilibrio, sembriamo fuori condizioni ma i nostri dati non ci danno risultati differenti alla normalità ."
Su Meret. "Sta come tutti quelli che commettono un errore. Non ha sbagliato da solo, l'ho fatto anche io quando gli chiedo di giocare sempre la palla e non buttarla via come vorrebbe fare qualche volta lui. Il portiere, se non lo è già , diventerà un giocatore di movimento: il portiere non deve solo parare ma costruire e iniziare l'azione. Questi allenatori giovani, anche all'estero, ti vengono addosso e fanno uomo contro uomo, per questo non è facile cominciare l'azione e ti devi affidare ad un portiere bravo con i piedi. Tutti li cercano. Nel fare questo e nel migliorare questa qualità , ci sta di poter sbagliare. Un errore come tanti, il primo l'ho fatto io a sforzarlo di fare questo. Poi qualche compagno poteva dargli una mano in più. Poi ci sono quelli che dicono che dovevano recuperarla prima la palla. Insomma, siamo tutti coinvolti, il calciatore ha lavorato nella maniera corretta. Per domani, ho due portieri forti, vedremo".
Su Demme. "Sta bene, è convocato, è dentro le possibilità di essere scelto: un calciatore che sa fare più cose, un professionista eccezionale e un ragazzo intelligente. Ha delle qualità facili da riscontrare, sa far girare la palla. Uno forte fisicamente nonostante la stazza fisica. Entra nei contrasti ma non puoi chiedergli di prendere i rinvii degli avversari. Salta e ci mette qualità , può giocare davanti alla difesa, mediano basso e sa adattarsi in più ruoli. E' uno molto disponibile al sacrificio".
Il peso dell'assenza di Di Lorenzo. "Lui ha spessore, va nel super forte, nell'extra. Dà tutto in campo ed è alla ricerca di cose nuove. Non devi trovargli la soluzione, lo fa da solo. Taciturno ma un leader, avercelo è differente dal non averlo. Bisogna valutare bene per domani ma Zanoli ha fatto il suo, in prospettiva è un giocatore forte e ha cose che assomigliano a Di Lorenzo. Ha bisogno di esperienza in più. Valutiamo la reazione di oggi, Di Lorenzo è andato bene, ma è una cosa che sceglie lui".
Ripartire il prossimo anno per vincere? "Un passo per volta. Nel momento in cui eravamo primi, potevamo parlare anche di altro... ora dobbiamo pensare alla gara di domani che è difficile. Dentro c'è la possibilità di essere qualificati e salire sul pullman che porta al più bel torneo del mondo".