La partita che segna la fine di un'epoca viene decisa da Osimhen nel primo tempo, Insigne e Lobotka nella ripresa.
Poi, dopo 87 minuti, cala il sipario sulla storia di Lorenzo Insigne in azzurro. Magari ci sarà un'appendice a La Spezia settimana prossima, ma in realtà è oggi che si chiude il cerchio.
Le formazioni ufficiali
Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Anguissa, Fabian; Lozano, Mertens, Insigne; Osimhen. All. Spalletti.
A disposizione: Meret, Ghoulam, Juan Jesus, Malcuit, Zanoli, Demme, Elmas, Lobotka, Zielinski, Ounas, Petagna, Politano.
Genoa (4-2-3-1): Sirigu; Hefti, Bani, Ostigard, Criscito; Galdames, Badelj; Portanova, Amiri, Gudmundsson; Yeboah. Allenatore: Blessin.
A disposizione: Semper, Vodisek, Masiello, Melegoni, Vasquez, Ghiglione, Ekuban, Destro, Frendrup, Hernani, Cambiaso, Rovella.
Per l'ultima al Maradona, Spalletti conferma la squadra che ha vinto a Torino. Tutti immaginano che strada facendo ci sarà un cambio per Insigne, e che un altro coinvolgerà Ghoulam.
Il clima festoso-nostalgico del prepartita toglie concentrazione al Napoli, che scende in campo completamente svagato. Il Genoa, disperato e bisognoso solo di una vittoria, cerca di approfittarne partendo a mille e aggredendo, cosa anche rischiosa visto che c'è un caldo feroce e si rischia di finire presto la benzina.
Poco dopo altro buco difensivo, ed Amiri sfiora il palo con un tiro da fuori.
Il primo problema del Genoa è che non punisce la nostra svagatezza iniziale. Il secondo problema è che dopo la scriteriata partenza a razzo, i rossoblù iniziano ad affannare dopo un quarto d'ora.
Questo favorisce il ritorno azzurro, che è veemente.
Al 17' primo acuto: Insigne imbecca in area Mertes, il cui tiro viene deviato in angolo.
Al 27' altra combinazione tra i due, con Mertens che stavolta di tacco chiude il triangolo a Lorenzo, che con un tiro a giro manda alto.
Al 29' altra occasione per gli azzurri, con Mertens che viene steso a due passi da Sirigu. Episodio dubbio, ma lo stesso Dries fa cenno che non c'è nulla.
Poco dopo arriva la doppia svolta. Al 31' Mario Rui fa una chiusura provvidenziale su Portanova che era solissimo.
Passano 40 secondi ed ecco il gol azzurro: cross di Di Lorenzo, Osimhen corre in area e in terzo tempo batte Sirigu, 1-0.
Il Napoli si esalta, il Genoa evapora.
Insigne combina una giocata pazzesca sulla linea di fondo, con due palombelle cui fa seguito un tiro al volo che Sirigu mette in angolo.
Al 37' Osimhen si divora il bis, ciccando da due passi dopo un cross morbido di Mertens.
Al 41' altra occasione: combinano Mertens e Osimhen, il belga poi serve Insigne al limite ma il tiro del capitano è fuori.
Il Genoa cambia: Blessin sbilancia la squadra perché ormai non ha nulla da perdere.
Passano due minuti e Criscito fa la barba al palo, al termine di un'azione identica a quella che portò al gol la Roma al Maradona.
Il rovescio della medaglia è che al Napoli bastano tre passaggi per arrivare in area: Ospina per Mertens, Mertens lungo per Osimhen, il nigeriano tira ma Sirgiu respinge di pugno.
Al 62' Hernani commette una ingenuità colossale, alzando la mano in area mentre la palla è vagante. Gli tocca il braccio ed è rigore.
Tutti aspettano il gol di Insigne, che però dal dischetto centra il PALO, la respinta viene presa da Di Lorenzo che segna. Ma Giovanni è entrato prima in area (sicuri? Mah) e questo consente a Insigne di tornare dal dischetto per la ripetizione del rigore. Stavolta segna ed esplode di gioia.
La partita è incanalata, e il Napoli rischia di fare tris poco dopo. Prima con Fabian e poi con Mertens.
Entrano Lobotka, Zielinski e Ghoulam.
Il polacco dopo 1 minuti prova a far segnare Insigne, rinunciando a un tiro comodo davanti al portiere.
Al 75' Ospina è bravo a mettere in angolo un tiro velenoso di Amiri.
Poco dopo contropiede azzurro, Lozano sciupa sparando sull'esterno della rete.
Al 81' la vera perla del giorno la firma "torello" Lobotka. Prende palla nella nostra metà campo, e scappa via per 50 metri, poi giunto al limite infilza l'angolino, 3-0.
Esce Anguissa, entra Demme.
Al minuto 87 si chiude la storia di Insigne a Napoli. Abbracci, ovazione, saluti.