Non avevamo dubbi che di fronte ad una mossa sbagliata e goffa del Napoli, i giornalisti (l'USSI della Campania) avrebbero risposto in modo altrettanto goffo e infantile.
Del resto va avanti così da anni. E' una battaglia degli scolaretti, ci manca solo la "signora maestra" da chiamare in causa.
L'USSI si lamenta che il Napoli quando pubblica un'accusa fa pure nomi e cognomi dei giornalisti. Li "addita al pubblico ludibrio", quando il colpevole è "reo di aver pubblicato una notizia che si giudica inesatta".
Vogliamo ricordare all'USSI che la firma di un articolo è un atto di responsabilità , con il quale ci si assume la paternità di quanto si scrive. E questo vale sia per gli SCUUPPP che per le cappellate. Non è che le prime devono dare gloria mentre per le seconde deve esserci immunità .
Peraltro se la notizia si dimostra vera, il giornalista avrà modo di levarsi i cosìdetti "paccheri dalla faccia".
E vabbe', direte voi: però nel frattempo il giornalista viene messo nel mirino da molti pseudotifosi che lo vedono come un "anti-Napoli". Questo è vero. Ma possiamo dire che i giornalisti fanno correre lo stesso rischio ai giocatori, quando pubblicano con leggerezza le notizie riguardanti la loro vita privata (le feste, i viaggi, le auto che comprano). Soprattutto dopo le sconfitte, certe notizie creano un clima polveriera attorno ai giocatori, che in molti casi sono persone con famiglia e figli.
Continuiamo la lettura del comunicato USSI, dove c'è l'invito direttamente al presidente Aurelio De Laurentiis: "Si occupi di faccende che riguardano la Società e non di quelle che riguardano la stampa".
Come se pubblicare notizie riguardanti il club non sia un affare che interessa il club stesso.
Infine il colpo di genio, la ripicca (dichiaratamente tale).
"L’Ussi Campania, IN RISPOSTA A QUESTI ATTEGGIAMENTI OFFENSIVI, invita con forza i colleghi a valutare lo spazio da dare a iniziative il cui interesse giornalistico è del tutto risibile, come ad esempio la conferenza stampa, indetta per lunedì prossimo per pubblicizzare la seconda parte del ritiro estivo della squadra, con tutti gli annessi e connessi riferibili esclusivamente al marketing societario. Finiscono per diventare soltanto un megafono molto al servizio del Calcio Napoli e poco utile ai tifosi".
Questo improvviso slancio di professionalità nel valutare l'importanza della notizia ci rallegra. Dopo aver visto lo spazio dato alla querelle su chi gestisce i social di Osimhen, è un bel passo avanti.
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