kvaratskhelia_anaunia_2022.jpg

KVARATSKHELIA: «Spalletti un maestro, non vedo l'ora di giocare la Champions. L'italiano? Prima il dialetto napoletano»

Scritto da -

Khvicha Kvaratskhelia ha rilasciato una lunga intervista a Il Mattino, dal ritiro degli azzurri a Castel di Sangro.

Essere a Napoli. «È una sensazione bellissima. I compagni mi hanno accolto alla grande. Tutti mi vogliono bene. In poche settimane mi hanno fatto sentire a casa, mi hanno accolto come se fossi una famiglia. È una cosa eccezionale».

Spalletti. «Si sta dimostrando un grandissimo maestro. Mi insegna ogni giorno qualcosa di nuovo ed è bello vedere che lo fa con tutti. In questo periodo di ritiro abbiamo poco tempo a disposizione per preparare la stagione e lui sta facendo di tutto per trasmetterci le sue idee alla perfezione».

Con il tecnico che lingua si parla? «Qualche parola in russo me la dice, ma poi preferiamo sempre comunicare in inglese per essere più diretto.
A me hanno detto di imparare prima il napoletano e poi l'italiano. Ho imparato solo qualche parola, ma in squadra ho ottimi insegnanti che mi possono dare una bella mano. In compenso ho già imparato a conoscere la cucina: pizza, mozzarella e il caffé di Tommaso... sono insostituibili».

La Champions. «E' il mio primo sogno legato al calcio, praticamente da quando ho iniziato a giocare sogno una partita in questa competizione così prestigiosa. Peraltro a Napoli l'atmosfera è ancora più coinvolgente e infatti non vedo l'ora di scendere in campo in quelle partite».

Posizione preferita. «Esterno sinistro, ma sono a disposizione del Napoli: mi adatto a giocare un po' ovunque. Mi piace tirare i calci piazzati ma ho visto che nel Napoli ci sono anche altri ottimi tiratori, spetterà all'allenatore decidere. Se lo chiedesse a me sarei molto felice».

A 21 anni come si vive così lontano da casa? «Ahimé, ho imparato molto presto a vivere lontano dalla mia famiglia perché a 17 anni ero già in Russia alla Lokomotiv. So che questo fa parte del mio lavoro e sarà così fino a quando sarò un calciatore».

La guerra. «A Kazan sono stato due anni e soprattutto nell'ultimo periodo stavo alla grande. Poi però è scoppiata la guerra e ho capito che dovevo fare ritorno a casa. Non avevo paura della guerra, ma sentivo il bisogno di tornare nella mia terra, in uno stato più sicuro. In Georgia il calcio è vissuto in maniera molto passionale: nell'ultima gara che ho giocato con la nazionale i tifosi si sono spostati da una parte all'altra dello stadio all'intervallo per potermi vedere da vicino: è stato incredibile».

A Napoli ha già deciso dove vivere? «Non ho ancora, ma soprattutto all'inizio vorrei prendere casa vicino al centro sportivo così da essere concentrato al massimo sul lavoro».


RISULTATI
04.01
Venezia
Empoli
1 - 1
04.01
Fiorentina
NAPOLI
0 - 3
04.01
Verona
Udinese
0 - 0
05.01
Monza
Cagliari
1 - 2
05.01
Atalanta
Juventus
-
05.01
Como
Milan
-
05.01
Inter
Bologna
-
05.01
Lecce
Genoa
0 - 0
05.01
Torino
Parma
0 - 0
05.01
Roma
Lazio
2 - 0
CLASSIFICA
1
NAPOLI
44
2
Atalanta
41
3
Inter
40
4
Lazio
35
5
Juventus
32
6
Fiorentina
32
7
Bologna
28
8
Milan
27
9
Udinese
25
10
Roma
23
11
Torino
21
12
Empoli
20
13
Genoa
20
14
Parma
19
15
Verona
19
16
Como
18
17
Cagliari
17
18
Lecce
17
19
Venezia
14
20
Monza
10
PROSSIMO TURNO
12.01
Lazio
Como
12.01
Milan
Cagliari
12.01
Empoli
Lecce
12.01
Monza
Fiorentina
12.01
Genoa
Parma
12.01
Udinese
Atalanta
12.01
Bologna
Roma
12.01
Venezia
Inter
12.01
Torino
Juventus
12.01
NAPOLI
Verona