La sfida con Sarri. "Sfidiamo una squadra che fa un buonissimo calcio, che ha il nostro valore e noi il loro, come l'anno scorso secondo me e c'è da giocarsela e far vedere chi è il più bravo. L'ho già detto più volte, la qualità del gioco di Sarri è riconoscibile. Vanno sempre a prendere quegli spazi che la squadra avversaria lascia, fanno pressione costante e continua. Ma lasciano spazi alle spalle e questo può esaltare la nostra qualità ... ma se lo fanno bene ti montano addosso e diventa difficile. Dipenderà da noi nel trovare bene i vuoti e gli spazi che non sono sulla trequarti, ma dove gli altri li lasciano".
Troppo turnover? "Immaginare le cose il giorno prima è difficile... gli allenamenti vanno visti per capire chi ha smaltito o meno la fatica. Ieri mezza squadra non s'è allenata, deve fare defaticante, dire oggi chi scenderà in campo diventa difficile. Stia tranquillo che le scelte le sbaglio, ma sono attento... ogni volta che non si vincerà diventerà così, ma è impossibile giocare con gli stessi e nell'arco di 3-4 partite giocheranno in tanti".
Gli ultimi arrivati. "Sono a buon punto, si inizia a conoscerci. Si comincia a parlare di quello che è il nostro calcio, cosa vogliamo offrire nelle partite, conoscere la squadra. L'unica via per far diventare calciatori del Napoli quelli arrivati è farli giocare, altrimenti è difficile. Negli allenamenti la palla gira abbastanza bene e con i ritmi giusti. Molte fasi della partita fanno fatte forte e con continuità per ritrovare subito il blocco squadra. Quando ci annullano con la pressione bisogna ritrovare lo schema giusto per sterzare dall'altra parte, forte e continuo, stando sempre corti per poi riconquistarla alti".
Collocazione di Raspadori. "E' un calciatore duttile, uno capace di andare nei vuoti del campo. Anche fisico, perché la palla addosso la sa reggere e non gli dà fastidio la marcatura perché ha forza muscolare. Lui può fare l'esterno, la mezzala, la punta, il trequartista... è molto duttile e completo".
Bilancio a mercato chiuso. "Sono felicissimo di essere l'allenatore di questo Napoli, le mie ambizioni sono di un livello che non so se altri possono arrivarci... però non garantisco niente. Io faccio ciò che mi è richiesto, se non sono gradito a tutti (ride, ndr)".
Ambizioni e obiettivi. "Qui è sempre vincere o morire... Se non vinci ti dicono che hai fallito, e vi posso solo dire che non so se vinco... Non so se avete visto bene la squadra di oggi e quella dello scorso anno, tutti i cambiamenti che ci sono stati anche come personalità . C'è un percorso da fare. Bisogna riorganizzare la squadra, qui però si cambiano i pronostici in base a ciò che è successo il giorno prima o il giorno dopo".
Il fattore esperienza. "Lo andremo ad acchiappare velocemente, bisogna essere competitivi e per farlo bisogna avere la qualità di conoscere subito tutte le cose, non possiamo metterci tanto e dobbiamo assumere subito la sagoma di giocatori forti, noi non siamo un club che può limitarsi a dire abbiamo avuto sfortuna, quella palla lì se andava dentro... dobbiamo andar lì e giocare un calcio di livello, feroce, siamo il Napoli, poi è chiaro che le analisi le fanno tutte, ma le intenzioni devono essere quelle".
Ndombele al posto di Lobotka. "Tanguy è un gran calciatore, ma deve conoscere delle cose e adattarsi al nostro calcio, ma è un gran calciatore. Lui sa farla muovere veloce la palla, è uno che ha sempre lo specchietto retrovisore ben posizionato, quando guarda davanti ha imbucate di grandissima qualità , ha tiro, buon impatto fisico, bisogna un po' elevare il tutto e farlo giocare qualche volta...".
Su KIM. "E' già una certezza, ma lo è stato sin dal primo momento che è entrato con noi. Ha una naturalezza nel fare le cose. Anche se il rispetto per il comandante Koulibaly è totale, credo che Kim sia sulla stessa strada".
Modulo. "I sistemi sono sulla carta quando li guardiamo, ma una volta si diventa 4-3-3 con due punte vicine ad Osimhen, una volta 4-4-2 con l'inserimento di un mediano che galleggia, quando Di Lorenzo sale in sovrapposizione interna o esterna... Politano è dentro il campo nella via di mezzo, se rompe il centrale opposto per prenderlo la punta ha lo spazio per attaccare alle spalle. Kvara è forte nell'uno contro uno, se punta il terzino è uno che sa saltarlo, la soluzione a tutti i discorsi".