Ecco le parole dell'allenatore azzurro, che si è presentato con un tutore alla spalla.
"Domenica mattina ho avuto un incidente mentre venivo a Castel Volturno per Sirigu e Demme: ho riportato la frattura della clavicola. Ho avvisato i nostri dottori, siamo andati alla clinica Pineta Grande e lì hanno riscontrato la frattura della clavicola. Il dottor Castagna mi ha messo a disposizione il primario di Traumatologia all'Humanitas a Milano, sono stati gentilissimi. Ho fatto accertamenti e sono arrivato alle 4 di mattina a Milano: mi hanno permesso di entrare in stanza, poi alle 11.30 mi hanno trovato uno spazio per operarmi. Sono uscito alle 15, dimesso alle 19 di ieri e tramite un amico sono riuscito a tornare a Castel Volturno, stanotte alle 3.30. Ho saltato solo l'allenamento di ieri. Volevo anche ringraziare la talpa al Training Center che ha diffuso la notizia, ce ne sono esemplari che vivono per queste cose qui. Devo portare il tutore per un mese, mi è stata messa una placca con sette viti e devo fare il percorso da fare quando ci sono fratture di questo tipo".
La Champions. "Mi emoziona tantissimo essere al Luna Park del gioco del calcio, sentire le musichette, i calciatori che si caricano, gli brillano gli occhi: è una atmosfera bellissima, si sentono le urla, è un premio a quello che è stato il campionato fatto lo scorso anno. Giocare la competizione a cui aspirano tutti. In Champions una palla morta in un attimo prende vita e decide la partita: è la differenza tra le giocate dei campionati e quelle che si vedono dai calciatori di livello Champions League".
Su Osimhen e Lozano. "Hirving è a disposizione, ha fatto ulteriori accertamenti e ha svolto l'allenamento. Victori ieri aveva un fastidio, zero allenamento ieri e allenamento differenziato oggi, col gruppo domattina: se la risposta è positiva come accaduto già oggi con un passaggio intermedio, domani proverà a calciare e a fare qualcosa di più forte. Se la risposta è positiva, può giocare".
Pareggio? "Se firmassai limiterei ciò che abbiamo visto contro la Lazio, siamo andati lì a giocare con l'intenzione di vincere su un campo non facile. Noi torniamo in Champions dopo tanto tempo e troviamo squadre più rappresentative. Daremo il massimo per fare una prestazione all'altezza, non bisogna andare in campo con l'idea di raccogliere i complimenti ma di poter vincere: cercheremo di mandare sempre questo segnale qui, come successo a Roma quando volevamo fare il terzo gol. Dare un messaggio diverso sarebbe sbagliato, dobbiamo provare a vincere"
Su Kvaratskhelia sempre sostituito. "A volte con le cinque sostituzioni si lasciano fuori quelli più bravi per usarli nel momento in cui possono decidere la partita. Khvicha mi sembra in condizione perfetta, il Napoli ha altri calciatori forti e c'è da valutare tutto. Siamo contenti del ragazzo, come persona oltre che come calciatore professionista".
Lo stadio. "Sappiamo della passione dei napoletani, possiamo fare anche un confronto a livello di pubblico: Anfield è bellissimo e canta, ma l'urlo The Champions lo sentiranno anche da Anfield. Il pubblico del Maradona farà vedere che tiene ai colori della propria città , vuole bene ai propri calciatori e quelli come noi, che vivono la città , lo sentono questo amore e sarà bello vedere i calciatori lottare con muscoli e polmoni, e testa per essere lucidi nelle scelte ad alta velocità ".
Fattore esperienza. "L'entusiasmo deve prevalere sulle preoccupazioni di giocare in questo torneo, contro una supersquadra come il Liverpool dovremo essere bravi anche quando non saremo belli: accettare che in dei momenti loro siano più bravi di noi, ma mantenendo intatte le nostre caratteristiche. La freschezza di voler giocare in una competizione così è un'arma importante che faranno vedere tutti quelli che giocheranno".
Intensità . "Senza una grande prestazione sarà difficile fare risultato: noi si va in campo per giocare una bella partita perchè è il nostro marchio di fabbrica, riuscire a rendere pulite le palle riconquistate è una caratteristica fondamentale. La riaggressione del Liverpool è tra le più evidenti delle squadre di Champions, appena possono ti saltano addosso e non ti permettono di ampliare le distanze fra i nostri calciatori. Rendere pulita velocemente la palla diventa fondamentale, non mi accontento e non vado in campo per raccogliere i compliemnti, bensì per essere all'altezza della situazione e cercare di fare punti".
Al posto di Klopp cosa temerei del Napoli? "Sarà un onore sedermi sulla panchina affianco alla sua... è un personaggio di quelli unici. Gli allenatori top sono quelli a cui fai riferimento per raccontare una filosofia di calcio, quando parli di Klopp ti rendi conto che diventa subito difficile trovare qualcuno che somigliargli...il cappellino è già qualcosa (ride, ndr). I grandi si rendono conto di quello che vanno ad affrontare senza presunzione, io ho visto la partita con l'Everton e lui avrà visto il match contro la Lazio. Avrà visto qualcosa di buono, io cercherò di vedere le sue indicazioni che darà alla squadra".
I suoi ex Alisson e Salah. "Sono uno dei fortunati che li ha allenati, sarà un piacere rivederli: ricordo quando Allison dalla Roma andò al Liverpool, fu uno dei portieri più pagati della storia del calcio e ha dimostrato il suo valore. Se si va a fare un paragone col calcio giocato, Allison sarebbe il centravanti dei portieri per postura e personalità . Salah una volta lo portai come esempio allo schermo in sala stampa dopo un 4-0 al Palermo, per un recupero difensivo ed una corsa lunghissima. A 70 metri dalla palla mette il turbo e ti arriva a 200 chilometri all'ora, ha una facilità incredibile. Sono due maglie che voglio per metterle nella mia collezione di sicuro, li saluterò calorosamente".