Quando parla un giocatore, sono là pronti a cogliere ogni virgola ed ogni sfumatura per usarla contro di lui (magari costruendoci un castello sopra).
Invece quando parlano loro, cambiano idea appena il vento cambia direzione... e guai a farglielo notare perché sono pure permalosi.
Volendo fare un paragone, potremmo dire che molti (per fortuna non tutti) giornalisti napoletani si sentono i CR7 di turno: snob, supponenti e un po' primedonne del ca*zo.
E' vero che troppa televisione fa male... nel senso che li vediamo ogni santo giorno a fare i bellilli tra le tv locali, e forse qualcuno si sente troppo importante.
Perché diciamo tutto questo? Perché quanto si sente su Insigne ci fa girare un poco i cogl**ni.
Ma questo non cambia il fatto che Lorenzo, oltre ad essere stato uno dei talenti napoletani più cristallini, rimarrà per sempre uno dei simboli di una bellissima epoca di questo club. Al quale va detto mille volte grazie, anche perché non è vero che non abbiamo vinto nulla nell'ultimo decennio (chi dice il contrario, per coerenza non dovrebbe aver festeggiato ne' la Supercoppa di Doha, ne' le due coppe Italia, ne' l'Europeo del 2021... ma siamo sicuri che l'avrà fatto).
Adesso che è a 7300 km di distanza, Lorenzo si sente dire tante di quelle cose... dalle più soft alle più pesanti.
Ma quelli che oggi ne parlano male perché lo sanno lontanissimo da Napoli, gli hanno mai detto certe cose in faccia, in conferenza stampa o nelle interviste?
Noooo, parlano solo ora che sta all'altro capo del mondo: bella vigliaccheria!
Oggi ne parlano male, fino a 5 mesi fa dicevano "grande Lorenzo", "maturo Lorenzo", "simbolo Lorenzo".
Va a capire la coerenza dove sta di casa... Eppure fino a luglio scrivevano anche che sarebbe stato difficile sostituirlo. Oggi invece è un broccoletto canadese.