"Vidi Khvicha in un video, durante il lockdown. C’era ancora Gattuso e ci piacque subito. Chiamammo Kaladze per saperne di più. Dopo un passaggio al Lokomotiv Mosca senza stupire, al Rubin Kazan stava andando meglio. Ci chiesero 30 milioni, chiudemmo subito i contatti, anche perché eravamo dietro a Osimhen e non potevamo puntare tanto su un ragazzo. Però mi rimase in testa.
Però una cosa era prendere Kvarastkhelia, un’altra era prenderlo al posto di Insigne. La scommessa era tanto, troppo impegnativa. Ma abbiamo voluto giocarla e oggi posso dire che l’abbiamo vinta. Khvicha prende 1,2 netti e 1,7 lordi. Lorenzo 4,5 netti e 9 lordi. Faccia lei la sottrazione".
Su Cristiano Ronaldo. "Durante il mercato facciamo finta di chiacchierare con tutti, e a volte facciamo per davvero. Ma noi volevamo investire su una squadra giovane".
Su Spalletti: "È un talento speciale, perché non ha un solo spartito. È un camaleonte, cambia l’allenamento per ogni partita. Fa un calcio liquido in fase di possesso e solido in fase di non possesso. Alterna palleggio e verticalità . È il più completo di tutti".
Su Ancelotti. "Il suo arrivo fu una rivoluzione epocale. In uno spogliatoio di venticinque calciatori che avevano sfiorato lo scudetto con Sarri, ne cambiammo quindici in due anni. Tutti i calciatori amavano Carlo, ma inconsciamente rifiutavano i cambiamenti tattici che lui voleva imporre. Ci fu una resistenza inconscia, che qualche risultato negativo fece più forte".