Di Lorenzo 6: Dal suo lato arrivano diversi problemi nel primo tempo, ma dà battaglia e nel finale sfiora anche il gol.
Rrahmani 7: Nelle fasi critiche (tante) del match, il duo di centrali ha tolto diverse castagne dal fuoco. Ad esempio, è provvidenziale al 77' in area.
Minjae 7: Idem come il compagno. Reattivissimo al 26 a chiudere su Vlasic in area. Nella ripresa ne respinge di tutte e di più, e nel finale lo fa pure con un colpo di classe.
Mario Rui 6,5: Firma lo splendido assist del vantaggio. Anche lui soffre l'inserimento dei "quinti" granata.
Lobotka 6,5: Il Torino pressa alto, con Miranchuk che lo aggredisce da subito. Lui entra in modalità "safe play" e bada al sodo, senza sbagliar nulla.
Zielinski 6: Kvara gli dà due palle buone ma non le sfrutta, lui ricambia il favore in occasione del 3-0.
Politano 7: Molto partecipe in fase difensiva, arretra per mandare nello spazio Anguissa (situazione sfruttata ad esempio in occasione del 2-0). Si spreme tanto e alla fine esce stremato.
Raspadori 6,5: Non si vede granché, ma lavora tanto per aprire dei varchi ai compagni nella difesa granata, tirandosi dietro gli avversari.
Kvaratskhelia 7: Poche giocate, ma tutte efficacissimi: lancia Mario Rui sull'1-0, prova a ispirare Zielinski due volte, poi colpisce con una cavalcata solitaria e un sinistro chirurgico.
ENTRATI
Ndombele 6: Le sue energie non sono tante, ma sufficienti per quello che serve nella ripresa.
Lozano 6: Un pochino egoista là davanti, ma anche generoso in qualche rientro.
Olivera sv
Elmas sv
ALLENATORE
Spalletti 7: Gli basta una mossa per ribaltare il Torino: fa venire dietro Politano e Kvara per creare lo spazio sulle fasce e lanciare chi si inserisce: la prima volta ne beneficia Mario Rui (assist), la seconda Anguissa (che fa tutto da solo e segna). E così in 12 minuti ha messo già tutto in discesa. Per il resto può essere scontento del fatto che a questo cinismo non corrisponde un'adeguata cura nella fase di palleggio, e per questo balliamo spesso (gol incluso) e il Torino arriva con troppa facilità verso l’area di rigore.
di Stefano MastroÂ