"Belo Horizonte è la città in cui sono nato, dove sono cresciuto fino ai 14 anni, dove ho iniziato a giocare a calcio, dove ho la mia famiglia e dove si mangia da dio. E' una città molto a cuore, il popolo è molto carismatico come quello napoletano. E' casa mia, ma anche l'Italia e casa mia. Sono andato adesso in vacanza, sono stato 12 giorni e ho portato mio figlio. Questa volta ha conosciuto il cugino, ci siamo messi a giocare a calcio in famiglia scalzi. Stare in famiglia per ricaricare le batteria è molto importante".
"L'Italia ormai è la mia seconda casa, sto predendo anche passaporto italiano. Ho vissuto in bellissime città per 11 anni. Milano la città della moda, Roma la città eterna e Napoli...a Napoli c'è il mare, è tutto fantastico. In Sardegna vado sempre in vacanza, l'Italia è casa mia e sto molto bene".
"Solitamente dall'Atletico Mineiro passavi in Olanda o in Francia, io ho fatto un percorso diverso fino ad arrivare in Italia grazie all'Internacional, da lì sono all'Inter.
I miei piccoli bambini sono i miei gioielli, combatto ogni giorno per fare tutto per loro. Devo essere l'esempio per loro ogni giorno, provo ad educarli al meglio possibile. Per fortuna loro hanno una vita diversa da me e miei fratelli, ma a prescindere da questo lotto per l'educazione ogni volta che deve stare al primo posto. Tutto quello che faccio è per loro, voglio essere un bravo papà e una buona persona più di vincere titoli. Abbiamo tutti gli occhi uguali, in questo mi somigliano sicuro".
"Mister Spalletti è uno che mi ha aiutato tanto, mi ha voluto lui. Quando ero all'Inter Mancini mi voleva tenere, ma Spalletti mi ha voluto tantissimo a Roma. Quella volta ho deciso di cambiare perché volevo qualcosa in più, ho vissuto momentio belli e brutti all'Inter. Sono diventato più maturo grazie a loro. Abbiamo fatto due anni bellissimo e lui mi ha dato anche l'opportunità di Napoli. Senza un ma e senza un perché non giocando per due anni a Roma poi è arrivato Spalletti che mi ha portato qui a Napoli. Non sono uno che si lamenta o manca di rispetto, nessuno credeva più in me e lui sì. Penso di aver risposto al meglio e in modo efficace, ho fatto le mie migliori prestazioni in carriera. Ringrazierò sempre Spalletti per l'opportunità avuta che nessuno mi voleva dare".
"Ogni tanto mi serve stare solo con la natura, mi aiuta a scaricare energie. Spalletti mi dice 'metti le scarpe', ma io per 20-30 minuti amo camminare da solo. Oggi viviamo nell'era della tecnologia, è bello sparire da tutto anche per poco per ritrovare pace e serenità ".
"Credo di avere un'immagine molto pulita sui social, sono quello lì e sono quello anche qua. Non ho una doppia faccia o filtri. Ci sta usarli per il nostro lavoro, ma voglio dare un consiglio ai giovani sulla propria vita, bisogna usarne con precauzione".
"Napoli è mille colori...è una città che mi ha accolto benissimo dal primo giorno che sono arrivato. Sembrava davvero di essere in Brasile per come la gente è calorosa, disponibile e ti aiuta a stare a tuo agio. Giochiamo nella squadra della città , tutti tifano Napoli dal nonno allo zio. Quando vinciamo si sente l'energie importante sulla città . Quando perdiamo, invece, si sentono sensazioni brutte con tutti in silenzio. Napoli è davvero una città di cuore, mi sento a casa".