"Non vediamo l’ora di ripartire. Nessuno di noi pensa che questi 8 punti di vantaggio sulla seconda diano delle garanzie per il futuro. Il campionato è lunghissimo e sappiamo che non dobbiamo mollare mai per conservare il primo posto. Nella testa c’è solo questo. Dobbiamo continuare così come abbiamo fatto in tutta la stagione. Dobbiamo lavorare forte, come se non fossimo davanti a tutti in classifica, senza pensare a chi non vede l’ora che arrivi una nostra sconfitta. L’Inter rappresenta un grande faccia a faccia, vogliamo vincere ma non sarà facile".
Il padre però lo desiderava in altre vesti. "Sì, sognava per me un futuro da medico. Ma io questo volevo fin da piccolo, perché è il pallone che mi ha sempre reso felice e mi ha aiutato a dimenticare quello che mi circondava. Anche quando giocavo a piedi nudi in Nigeria, quando non vivevo le mie giornate ma pensavo solo a sopravvivere ogni giorno. E per un bambino non è semplice".
Il gol a cui è più legato. "C'è... è quello che ci farà vincere lo scudetto. Lo sogno già . Ci penso da quando sono qui, posso solo immaginare quello che succederebbe in città se dovessimo riuscire a conquistarlo.Ma ora la strada da percorrere è ancora lunga: quello che dobbiamo fare è continuare a vincere le partite".