Però l'analisi di una partita passa anche per certe situazioni che proprio non convincono.
Sozza è un arbitro bravissimo, ed è stato anche fortunato visto che nella sfida di San Siro non c'è stato neppure un episodio controverso. Una rarità . Una bella botta di culo.
Il povero Kvara è stato catapultato nel calcio degli anni 80 (il soprannome KvaraDona ieri era appropriatissimo). Ha subito il trattamento che a quell'epoca i difensori riservavano agli attaccanti avversari. Calci, pestoni, entrate da dietro.
Ora va bene il gioco maschio, ma se Barella ti entra da dietro in scivolata e ti stende è giallo tutta la vita. Manco il fallo gli ha dato. Peraltro Barella ha vaffanculato Sozza in faccia per 85 minuti. L'arbitro è stato un muro di gomma, fai pure.
Skriniar è entrato sulle caviglie di Kvara due volte nei primi 10 minuti. Un fallo fischiato, l'altro no.
A tal proposito è sacrosanto quello che ha detto l'ex arbitro Bergonzi in tv: "Anche se è un big match, non bisogna risparmiare cartellini".
Una cosa che l'arbitro Sozza s'è ricordata solo nel finale. Sì perché dopo aver consentito di tutto per l'intero incontro, dal minuto 84 al minuto 88 ha distribuito ben 4 cartellini. Uno dopo l'altro, per situazioni meno gravi di quelle precedenti.
Ma la coerenza dov'è?
Ora, comprendiamo che il mestiere dell'arbitro è complicato, perché ogni partita ha un contesto e delle situazioni che devi saper gestire, e non è facile. E ribadiamo che Sozza è un bravissimo arbitro.
Però è paradossale quello che sta accadendo: se in area di rigore un attaccante viene sfiorato, si dà rigore con il VAR e si dice che il difensore è stato imprudente.
Se invece ti massacrano fuori dall'area, allora è gioco maschio.
Applicato così, è un bel ragionamento del ca...