A livello di gioco il derby dell'Arechi non è mai iniziato: il Napoli ha fatto tutto l'incontro, la Salernitana ha badato a uscirne con il minor danno possibile.
A livello di punteggio, le cose si sono decise al minuto 47', ossia quando Di Lorenzo ha sbloccato il punteggio. Da quel momento in poi i 3 punti erano già acquisiti, visto che il copione del match non è cambiato di una virgola neppure dopo.
Il raddoppio in avvio di ripresa ha reso gli ulteriori 45 minuti un allenamento.
FORMAZIONI UFFICIALI:
Salernitana (3-5-2): Ochoa; Daniliuc, Gyomber, Pirola; Candreva, Coulibaly, Nicolussi, Vilhena, Bradaric; Dia, Piatek.
A disp: Fiorillo, Sepe, Sambia, Lovato, Bohinen, Kastanos, Capezzi, Iervolino, Bonazzoli, Botheim, Valencia.
Napoli (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Minjae, Mario Rui, Anguissa, Lobotka, Zielinski, Lozano, Osimhen, Elmas.
A disposizione: Marfella, Sirigu, Bereszynski, Olivera, Ostigard, Zedadka, Demme, Gaetano, Ndombele, Zerbin, Politano, Raspadori, Simeone.
Poi però tutto va a posto e si gioca.
Il copione è abbastanza chiaro e scontato. Nicola ricomincia la sua avventura in panchina andando in una direzione opposta a quella suicida vista a Bergamo: difesa a 4 (che in realtà spesso diventa a 5) e centrocampo imbottito di uomini. In pratica un catenaccio, ma ci sta.
Non c'è da stupirsi se i granata entrano nella metà campo azzurra dopo 15 minuti passati a difendere la propria.
Peraltro la Salernitana, già con gravi defezioni in difesa, perde pure Gyomber al 16' (entra Lovato).
Si gioca nella metà campo granata, ma occasioni niente, anche perché l'assenza di Kvara ci priva di uno che salta l'uomo (cosa che Elmas non fa), mentre Lozano si vede pochino (ma mette due cross, entrambi buoni).
Siamo troppo scolastici, nessuno che prova a fare qualcosa di diverso dal copione, nessuno che azzarda.
Solo al 20' c'è il primo brivido, quando su un calcio d'angolo Osimhen mette il gambone e gira a rete, Ochoa in due tempi blocca.
Un minuto dopo però c'è un contropiede granata, Piatek fa tutto da solo e calcia, Meret devia in angolo.
Poi si torna al solito "passa a me, la passo a te..." che non produce nulla.
Il capitano è il protagonista dell'ultima azione, al minuto 47': Anguissa chiede e ottiene il triangolo da Mario Rui, cross basso del camerunese e Di Lorenzo spara forte sotto la traversa, 0-1.
Nella ripresa ti aspetti un cambio di registro della Salernitana, che però continua a pensare più ad evitare l'imbarcata che a riprenderci.
E per noi le cose si mettono anche meglio: al 48' Mario Rui scambia con Elmas, il macedone trova lo spazio per tirare dal limite, la palla si stampa sul PALO ma in agguato c'è Osimhen che deposita in rete, 0-2.
I tre punti da ora in poi sono in cassaforte.
Un colpo di testa di Piatek (55') che finisce fuori, bissato da un altro di Pirola, danno l'illusione che possa esserci anche la Salernitana.
Al 59' Osimhen (su cross di Zielinski) chiama Ochoa a un grande intervento sul primo palo.
Al 63' Mario Rui avanza e calcia da fuori, palla a lato.
La partita è in totale controllo del Napoli, che però una volta giunto in prossimità dell'area avversaria, non bada all'essenziale ma si perde in giochetti o passaggetti di troppo.
Una leggerenza che non ci si può mai permettere. Infatti al minuto 83' Di Lorenzo fa una cazzata, cercando un'uscita avventata che di fatto manda il pallone addosso a Lobotka, il rimpallo diventa un assist per Piatek che si trova solo in posizione centrale al tiro, botta angolata ma Meret fa un prodigio a deviarla sul PALO e non entra.
Primi cambi all'85. Fuori Zielinski e Lozano, dentro Ndombele e Politano. Poi esce Osimhen ed entra Simeone.
Ma il match ha già detto tutto quello che aveva da dire.