La sfida shock dell'anno scorso: "Credo ci siano stati passi avanti importanti, specie nella lettura e gestione di situazioni simili. E' una partita delicatissima, vista la loro precisa geometria tattica. Noi dovremo dilatare la loro compattezza".
La forza dei giovani: "Vicario, Parisi, Baldanzi, sono calciatori che noi ci troveremo il prossimo anno nelle grandi squadre. Poi c'è l'esperienza di Luperto che abbiamo avuto e doveva giocare con continuità , tutti segni della difficoltà della gara e dovremo essere bravi".
Le condizioni della squadra. "Gli abbiamo dato un giorno di recupero totale dopo Francoforte. Potevamo fare un allenamento di recupero, ma riportarli nello spogliatoio era già riportarli alle cose di tutti i giorni, poi abbiamo dei preparatori molto bravi, sanno benissimo indicarmi il carico muscolare che dobbiamo fare negli allenamenti successivi. Noi lavoriamo in modo da non addizionare fatica su fatica. Quando si vincono le partite così sono dei massaggi alla testa oltre che ai muscoli e funzionano più di un massaggio di un professionista. Stanno tutti bene e poi è chiaro che cerchiamo di scegliere meno possibile anche se per me non è facile perché di dubbi ne ho sempre tanti per la qualità dei calciatori".
Ambiente. "Non bisogna fare confusione tra il lavoro e la scaramanzia. Se uno non parla dicono è per scaramanzia... invece è per il lavoro. Dopo una partita si mette un riga e si pensa alla prossima, poi chi vuole comprare lo spumante qui non c'è... anzi oggi li trovate perché è il compleanno di Rrahmani, altrimenti non ci sono mai... Qui si lavora in maniera corretta.".
Anguissa. "Spesso si è detto di Lobotka, ma io sono fortunato, lo conoscevo dai tempi dell'Inter, me lo segnalò Pane, un mio collaboratore che giocava davanti alla difesa, ha allenato squadre importanti in B e C. Mi ricordo che pensammo di aggiungere un giocatore, poi facemmo giocare Brozovic, ma non potevamo spendere quei soldi per Lobotka e quando sono arrivato sapevo benissimo chi fosse. Di solito funziona così, il direttore fa un nome o ascolta se conosci qualcosa, qui ho Beccaccioli che di giocatori ne conosce tanti, a volte parla col direttore e qualche nome lo tira fuori anche lui, poi il direttore ti dice i nomi sul taccuino e si vanno a guardare. Di lui non ce n'è stato bisogno, lo conoscevamo già . Pane mi disse guarda questi qui che è bravo. Anguissa? Mi garbava fare un complimento a Lobo e Pane (ride, ndr), ma Anguissa è fortissimo, è extra-large per i complimenti, si sovrappone in bandierina, crossa, poi loro ripartono e lo trovi a contrastare. E' uno da raggio d'azione per tutto il campo, con una forza e continuità senza sosta".
Il Premio Bearzot? "Un premio importantissimo, mi rende orgoglioso per il personaggio, il comportamento, il suo calcio, averlo a casa mia mi fa sentire orgoglioso".