"Abbiamo trovato una squadra che si è chiusa, e noi anziché occupare gli spazi vuoti, siamo rimasti a girargli intorno senza essere qualitativi come siamo solitamente. Bisogna saper occupare gli spazi vuoti, siamo rimasti un pochino troppo a girargli intorno al vuoto scavato senza essere qualitativi come siamo solitamente. con loro che stavano sempre molto bassi bisognava trovare il varco giusto. Però oggi lo abbiamo visto poche volte. Dovevamo essere più equilibrati nel possesso, e quando c'era la possibilità dell'inserimento bisognava essere veloci. Non lo siamo stati".
Il turnover. "La difficoltà di oggi l'avrebbero incontrata anche quelli che giocano più spesso. È difficile recuperare in poco tempo dalle scosse emotive che si subiscono in quelle gare lì (riferito alla Champions, ndr). Il fatto di essere andati a metterci qualcuno fresco era una necessità per la gara di oggi, non per la prossima. Noi volevamo vincere questa gara".
Il ritorno di Osimhen. "Aveva bisogno di riprendere confidenza. Lui ha una struttura grazie alla quale gli puoi buttare la palla addosso e va a chiudere di testa, mentre Raspadori ha una struttura differente. E' un beniamino del pubblico e, quando entra, dà una ventata di entusiasmo a tutta la squadra. Sono giocatori che hanno troppe soluzioni per essere considerati normali".
La Champions e l'arbitro. "Sulla partita di San Siro, eccetto i milanisti, siamo stati tutti d'accordo su quello che è accaduto. Purtroppo non potremo avere a disposizione due calciatori fondamentali come Kim e Anguissa. Quello che succedere nella prossima non lo so. Stasera La Penna ha diretto bene, ma poteva probabilmente invitare i giocatori del Verona a riprendere più in fretta, troppe interruzioni non vanno bene".
Difficoltà a far gol ultimamente. "La cosa non mi preoccupa, è una cosa che può cambiare da un momento all'altro. Lo abbiamo nelle qualità dei nostri calciatori il gol, non mi preoccupa".