Argomento chiave è la possibile rottura con ADL e l'addio al Napoli.
"Le parole di De Laurentiis sulle ali tarpate? Non lo so cosa vuol dire, dovete chiederlo a lui. Non è inerente a ciò che ci siamo detti a cena, per quel che riguarda che avrò da fare io, non ci vogliono un paio di ali ma un paio di stivali. C'è fango? Si può trovare, ma non ho bisogno di ali per volare da nessuna parte".
"Intenzionato ad onorare il contratto? Devo ripetermi, lo deve dire il presidente. Lo dirà la società , ce lo siamo detti a cena, non lo dico io. Abbiamo definito tutto in quella cena che abbiamo fatto una settimana fa, ho chiarito tutto da quella sera lì. Poi se volete continuare a fare acqua, fuoco e fuocherello, continuate a farlo: è tutto definito".
"Cosa direi ai napoletani il 4 giugno? Che gli ho dedicato tutto il tempo che avevo, le mie possibilità , le mie capacità , ho cercato di dare il massimo per quella che è la mia esperienza, per quello che è tutto ciò che necessità per fare questo lavoro al meglio. E chiuderei dicendo di aver ricevuto molto più di quello che ho dato, quello che ho visto con i festeggiamenti al Maradona è una roba che diventa difficile da pensare che possa andar via dalla mente, è indelebile".
"Più difficile vincere o ripetersi? Più difficile partire essendo indicati da tutti come squadra che arriva ottava e vincere, ed avere una situazione ben delineata come adesso, con una squadra lavorata e a posto da ogni punto di vista. Due giorni fa le ho ridetto che il Napoli avrà un futuro importante, perchè sono stati fatti dei passi corretti: secondo me è più facile lavorare in una situazione di questo genere qui, rispetto a quella che ho trovato quando sono arrivato".
"Stimoli in vista del match contro l'Inter? Noi di stimoli ne abbiamo ancora molti, siamo fatti così: i calciatori che ha scelto la società sono stati scelti bene, hanno tutti dentro di sé una disciplina ferrea. Non importa dirgli di venirsi ad allenare, la cosa più stimolante oltre al fatto che l'Inter sia meritatamente finalista di Champions, è anche il fatto che le abbiamo battute tutte le squadre di campionato, e manca solo l'Inter per fare l'en-plein: è sicuramente stimolante. Fare i complimenti all'Inter? Anche alla Roma di Mourinho e alla Fiorentina di Italiano, sono dei risultati importantissimi di cui traggono benefici anche noi e le altre società italiane"
"Bisogna sempre domandarsi, come lo scorso anno e come ho fatto con i miei figli quando si parlava dell'ipotesi Napoli, c'era da esibire un calcio e tante altre cose. Qui a Napoli conoscono tante cose e si ha avuto a che fare con tante cose, poi a fine stagione col terzo posto me lo sono ridomandato: siamo stati criticati e contestati, quindi c'era da migliorare quella posizione. Sin dal primo giorno nello spogliatoio c'è un capitano come Di Lorenzo a cui potete chiedere cosa gli ho detto il primo giorno in cui sono arrivato: penso abbia fatto vedere qualcosa in più di un capitano che tiene ai compagni e alla maglia. Potete chiedere anche a Beppe Santoro, è a tutte le riunioni a sentire cosa diciamo: è fondamentale avere personaggi come lui che lavorano dentro la società che ha sempre amato da bambino. Potete chiedere a loro cosa ho detto il primo giorno della stagione, e me lo richiedo anche quest'anno: bisogna andare avanti, migliorare ciò che si è fatto".
"Il mio scopo era regalare felicità ai tifosi, io sono felice? Non lo so, hanno scritto in più di uno. Quando arrivo sul pianerottolo di casa c'è scritto felicità o infelicità , non so quale porta prendere. Dipende, sono due situazioni molto vicine, però vivere quei momenti lì è stato bellissimo e lo è tutt'ora. Perchè ci sono mille persone ad ogni allenamento, è un tourbillon continuo, è bello ricevere l'abbraccio dei bambini che vogliono bene al Napoli. La vera felicità è quando rendi felici gli altri, se riesco a fare felice lei sono felice anche io. Siamo riusciti a rendere felici i tifosi quest'anno e siamo più rilassati, se la guardi al rovescio è una roba difficile da pensare, se rendi infelici tutte quelle persone è veramente difficoltoso gestirla nei tuoi sentimenti".
"Il livello qui è top, nel sentimento che si vive quotidianamente. Qui c'è veramente la qualità assoluta che ti rimette a posto le bischerate che fai, a Napoli c'è un ambiente che a volte crea difficoltà e c'è una città che li rimette a posto. La città rimette a posto tutto, quando hai a che fare con la gente, e noi a lavorare dentro ci sta che si commetta errori per non dare le migliori potenzialità alla squadra. Però c'è un amore per questi colori qui che riesce a rimodellare gli errori che ho fatto io, perchè è una città particolare. Quando si dice di tutti questi personaggi che hanno creatività , che hanno una particolarità , questa lingua, è difficile andare a ritrovare tutte queste cose altrove. E ti portano ad essere esclusivo, ti portano a tentare di andare al di là del tuo massimo. Quando si parla di allenare a Napoli, bisogna avere ambizioni forti".
"L'allenatore futuro del Napoli si incatena per qualche giocatore? Abbiamo lavorato su questo discorso, è sempre l'assieme che deve funzionare, anche se ci sono giocatori fantastici che avete spesso messo davanti agli altri, come Osimhen e Kvaratskhelia, ma il Napoli ha vinto anche senza di loro per crearsi il vantaggio in classifica. La società ha lavorato bene, sono stato messo nelle condizioni di allenare una buona squadra, ma soprattutto hanno lavorato i calciatori, come gruppo e come squadra. Io nel fare le scelte qualcuno l'ho penalizzato, più di qualcuno, e invece di rispondermi a tono hanno sempre avuto l'entusiasmo giusto e corretto per lavorare in serenità , per mettere dentro sempre cose nuove da riproporre in campo. Confermerei tutti? Non so, ma si figuri se io oggi, a tre partite dalla fine, vengo qui a fare nomi di giocatori che non vorrei il prossimo anno. Parlo di squadra in blocco, di corpo unico".
"Stanco? No,io sto benissimo e penso ancora 24h al giorno al calcio ed al lavoro. In fondo un po' di fatica l'hai fatta, devi interrogarti su come vuoi ripartire, la cosa più scorretta sarebbe non avere tutte le caratteristiche e quei pensieri che un ambiente bello come Napoli merita. E' fondamentale. Poi ci pensa il presidente a tenere tutti sulla corda, lui è bravo a tenere la corda tirata ad ogni situazione, ma è quello che devono fare tutti e se decidessi di ripartire lo farei a mille all'ora. Sono disposto ad andare contro tutto e tutti come ho fatto alcune volte".