"Oggi sono trent'anni da quando feci l'ultima partita da calciatore, e mi rendo conto che per arrivare allo Scudetto ho dovuto affrontare davvero tante tappe. Molti di quelli che erano miei compagni sono diventati miei collaboratori durante il mio percorso. Ho avuto la fortuna di allenare grandi campioni e giocare bellissime partite".
Sulla finale di Champions: "La guarderò sicuramente perché amo il calcio e sono anche amico di Guardiola, tecnico che ci ha insegnato a tutti. Sono amico dell'Inter dove ho vissuto due anni bellissimi salvo poi decidere di prendere una strada diversa. Strada che si è dimostrata evidentemente giusta se oggi sono a giocarsi la Champions".
Rimpianto Champions? "Sì c'è, potevamo arrivarci, ma bisognerebbe analizzare cos'è successo. Ci sono andate diverse cose di traverso. Lo si accetta con tranquillità e si spera che il Napoli possa arrivarci in futuro".
Ipotesi CT di una Nazionale. "Non conta dove si allena. Si può allenare ad Avane, vicino ad Empoli dove vivo ora, o una Nazionale. Provando lo stesso sapore ed entusiasmo".
Profilo del successore a Napoli? "Non saprei che dire. Ne conosco tanti di allenatori, ma De Laurentiis ha dimostrato di saper scegliere allenatori eccellenti.
Su Italiano: "Pessere un profilo giusto per il Napoli perché ha la voglia con la sua squadra di fare la gara. Ti viene sul muso ed è un atteggiamento che mi piace. Lo si è visto con le due finali che seppur perse significa che hai dato comunque tutto. La finale viene determinata dagli episodi, ma esserci arrivato significa che ha lavorato bene".