«La partita della Roma non l'ho vista, peraltro nel nostro pullman è vietato accendere radio o cose simili. Abbiamo saputo del risultato quando siamo arrivati al San Paolo».
«Non ci sono errori, abbiamo fatto un campionato strepitoso e andiamo orgogliosi. Secondo me abbiamo sofferto solo l'Atalanta al ritorno, mentre all'andata concedemmo pochissimo. Siamo riusciti a trascinarci certe volte in partite non nostre, in cose che non sono propriamente la nostra qualità migliore. Comunque con 83 punti molti degli anni scorsi si vinceva il campionato. Ci siamo migliorati nonostante tante vicissitudini. Questo è merito dei ragazzi. Cosa bisogna cambiare per vincere qualcosa? Quello che tira fuori le palline durante i sorteggi... perché noi siamo usciti fuori dalle competizioni perché abbiamo affrontato le finaliste di Champions. Ci vuole una sfortuna unica al mondo».
«Scudetto? Abbiamo la sensazione di essere migliorati e continuiamo ad avere un sogno, ma questo deve rimanere nostro e del nostro pubblico. Nessuno deve entrarci dentro. Se pensiamo a quello che dicevano i critici a inizio anno abbiamo fatto molto meglio. Peraltro l'infortunio di Milik ci è costato punti, anche perché nel frattempo che lui mancava c'era anche da affrontare la Champions che è differente dall'Europa League».
«A livello di rosa quest'anno abbiamo qualcosa in più, in queste partite ai primi segnali possiamo cambiare due centrocampisti e rimanere sempre gli stessi: i nostri interni spendono tantissime energie, poterli sostituire in corso d'opera per noi è tanta roba».
«Sono diverso rispetto ad alcuni anni fa? Dopo l'esperienza a Pescara dieci anni fa mi chiamarono alcuni club di serie A ma non andò in porto, però io non credo di essere cambiamo molto rispetto ad allora. Forse il calcio è cambiato da allora...»