"Dopo la sconfitta con la Fiorentina ho letto di tutto. Nella vita si possono avere dubbi e va valutato il proprio operato, se c'è stato qualche errore me ne prendo la responsabilità : le scelte di questa estate sono state mie, ovviamente con i miei nuovi collaboratori. Ma da qui a dire di cambiare l'allenatore... Un cambio di guida tecnica è sempre traumatico e poi non ci sono in giro tanti allenatori che praticano il 4-3-3 con la difesa alta, come successo con Sarri e Spalletti. E poi parliamoci chiaro... non è che tutti gli allenatori vogliono rischiare di venire in un posto dove c'è il paragone con Spalletti, che ha vinto con 16 punti di vantaggio. Chi glielo fa fare?".
"Conte? Non voglio domande al riguardo, sarebbe un'azione di disturbo. Ho fatto con lui una vacanza anni fa alle Maldive, c'era anche la sua famiglia, e da quel momento abbiamo mantenuto i rapporti. Mi sento ancora con Mazzarri, Ancelotti, Benitez, Reja... il resto è solo un pettegolezzo che demolisce chi oggi è incaricato di allenare la squadra e che mi infastidisce. Noi siamo il Napoli, ci siamo qualificati in Europa per 15 anni di fila, non è che ogni volta un cerino incendia un pezzo di carta bisogna gridare che va a fuoco tutto. I pompieri siamo noi stessi, le decisioni vanno fatte con serenità e senza errori dettati dalla fretta".
Su Giuntoli. "Da sei mesi si era messo in branda, mi continuava a ripetere: mi mandi alla Juventus? E io gli dicevo: cos'è questa storia, improvvisamente sei diventato un sostenitore della Juve? Qui abbiamo sempre considerato la Juve nemica sportiva numero uno... è un altro film, questo! Un direttore sportivo deve avere la cultura dell’umiltà e del lavoro, e lui ce l'aveva. Il colpo Kvara? Non è suo, è stata una segnalazione a mio figlio Edoardo che poi è arrivata a Giuntoli. Lui qui ha indovinato tanti giocatori e ne ha sbagliati altrettanti, così va nella vita: è un ottimo professionista che è andato alla Juve con mia grande sorpresa".
Su Osimhen. "Non sono mai stato non sereno nei confronti di Osimhen, ma si è sempre in due in queste cose: io sono rimasto lo stesso, se il suo umore è cambiato non posso farci nulla. Se dopo una stretta di mano le cose cambiano, la cosa dispiace, ne prendiamo atto ma poi la vita va avanti. Se da una stretta di mano arriva poi una negazione di ciò che si era detto non ci posso fare nulla. C’è un altro anno prima di entrare nell’ultimo di contratto, a me sembra a volte di stare al mercato degli stupidi. Il Napoli è il Napoli, a me dispiace quando qualcuno dice che lo considera una tappa di passaggio. Con lui ci sono ottimi rapporti, la scadenza è del 2025, c'è tempo. Non dimenticate che ho venduto Koulibaly all'ultimo".