Ecco le parole di Walter Mazzarri.
Obiettivi stagionali. "Con De Laurentiis c'è un rapporto di stima che dura da anni, quando mi ha chiamato aveva come primo obiettivo quello di tornare a vedere quel gioco bellissimo dell'anno scorso. Poi vediamo, anche quando allenavo squadre più piccole, non mi sono posto limiti. Abbiamo vinto a Bergamo, adesso giochiamo con una delle squadre più forti al mondo. E vediamo a che punto siamo. Poi ci ritroveremo con la società , l'obiettivo è che la società e la squadra tornino sui livelli dell'anno scorso. Però sono arrivato ora. Vediamo".
Atteggiamento da faccia tosta o partita da anestetizzare. "Il Napoli l'anno scorso ha sposato il concetto del gioco, quando è possibile proviamo di farlo. Quanto più vicino possibile al Napoli dell'anno scorso: è stato un orgoglio europeo e non solo italiano, devo aiutare i ragazzi a ritrovare il filo conduttore. Era un piacere vedere il Napoli. A Bergamo buon primo tempo, ma ci riproveremo fino a fine campionato".
Il ritorno. "Anche se mi dicono che sono vecchio, cerco sempre di trovare nuovi stimoli e credo di aggiornarmi sempre. Mi sento uno dei più giovani: ho studiato il calcio e cos'è cambiato anche se qualcuno dice che sono vecchietto. L'ho fatto in questo periodo, mi è servito e sono carico".
Il ritorno in Champions. "Io mi concentro sui giocatori, per me chi fa vincere sono i giocatori: ora o sono qui o sono dall'altra parte, non vedo l'ora! Domani mattina spero di fare allenamento per dar loro il più possibile visto che stamattina non si è riusciti a fare allenamento".
Tattica. "Domani vedremo se ciò che ho provato a trasmettere ai miei ragazzi si vedrà in campo. E poi vedremo se quando avrò più tempo di mettere altre cose. Compatti, organizzati e corti, questo vorrei vedere domani. Noi possiamo far bene ma giochiamo contro il Real Madrid che è una delle più forti al mondo".
L'abbraccio a Bergamo coi calciatori. "Ho trovato un gruppo incredibile, ragazzi davvero bravi. Il Napoli è cresciuto sempre perché han sempre preso calciatori professionali, professionisti veri in questo spogliatoio. Se trovi questo materiale umano e tecnico, è a metà dell'opera. Non sempre nella mia carriera ho trovato spogliatoi così, con professionisti bravi e seri, davvero ho avuto questa sensazione".
Qualificarsi domani è un'utopia? "Vi ricordate quando siamo andati a giocare col Man City? Anche il presidente non era esperto come ora, avevamo tutti ragazzi all'esordio in Champions. Facemmo grandi cose, questo è il bello del calcio: non porsi limiti, puntare sempre al massimo e superare ciò che sulla carta sembra impossibile. Non mi pongo limiti, spero sempre di fare cose speciali".
Meret-Gollini? "Non solo sono io, mica gli altri vi danno la formazione! Alex ora vediamo, io credo che per quello che ho visto, Meret era il titolare l'anno scorso e non devo disconoscere le gerarchie. Poi vedremo se nelle coppe ci sarà spazio per l'altro portiere. Ma nella mia carriera ho sempre avuto un portiere titolare, di sicuro Gollini è un ottimo portiere e con l'Atalanta ha fatto bene: di volta in volta deciderò e chiederò molto al loro preparatore che lavora tanto su questo".
Mentalità . "L'unica cosa che avete visto nei miei 4 anni qua, di solito se entro nella testa dei miei giocatori... Devo cercare di inculcare i miei giocatori e farli tornare ad essere il più vicino possibili a ciò che erano l'anno scorso".