Sulla clausola. «Dagli errori si impara. Dopo il caso di Higuain non sono più favorevole a metterla, ma Dries l'ha voluto e non potevo dirgli di no. Avendo già commesso un errore con Higuain, abbiamo fatto una clausola rescissoria valida soltanto per la Cina. State tranquilli che in Italia il signor Mertens giocherà solo per il Napoli».
Sul mercato. «Sapete che andare o meno in Champions conta tantissimo. Ma anche se c'è questa incertezza, mi sono detto che non si può aspettare agosto per definire un budget, perché se no non si va da nessuna parte. Così abbiamo definito già tutto. Se le altre squadre spendono e si rinforzano ma si indebitano mi fa solo piacere e vuol dire che siamo bravi a giocarcela con persone più 'forti' economicamente».
Su Sarri. «Stiamo mettendo a punto una macchina da guerra, anche Sarri ha capito che non si possono lasciar punti per strada con squadre minori. Ci è scappato qualche pareggio di troppo e qualche sconfitta che non ci doveva essere, ma sono fiducioso perché anche Sarri ha fatto una crescita incredibile, dimostrando anno dopo anno di essere una persona colta e intelligente. Questa è la più grossa garanzia, gli errori compiuti non li ripeteremo negli anni a venire: sono felicissimo che lui stia con noi».
Su Insigne come Totti. «Quando ha firmato il contratto Lorenzo aveva gli occhi dolci e furbi. Ci siamo detti tutto con lo sguardo. Prima ci guardavamo con fare sospetto, poi ci siamo intesi subito. Mi piace molto la sua famiglia e voglio far altre cose con loro. Qualche tempo fa Zeman mi ha detto: 'Mi puoi dare Insigne?' E gli ho risposto "Hai già fatto un miracolo con Lorenzo, ti mando anche suo fratello Roberto e fai un altro miracolo. Se stava parlando di Lorenzo esagerava! Roberto a Pescara l'anno prossimo? Mi farebbe molto piacere».