Luciano Spalletti è diventato ufficialmente cittadino napoletano. Alla cerimonia in Comune c'erano sia il tecnico che il presidente De Laurentiis.
Queste le parole di Spalletti.
"Da questo momento sono ufficialmente uno scugnizzo! Ha un significato enorme per me, è una cosa che mi riempie di soddisfazione, gioia e felicità . Perché poi oltre quelli che sono i risultati va ad essere determinato quello che è il legame fra me e i napoletani: è una cosa magnifica. Napoli per me è un luogo dove sono a casa mia! Non so se riuscirò ad essere forte come i napoletani, però mi impegnerò al massimo per quel che è qualsiasi presa di posizione per questa città ".
Perché andare via? "Questo è un discorso più profondo, che merita più tempo ed è una cosa che è dispiaciuta anche a me. Ma volevo anche preservare la bellezza che avevo nel cuore e non rimetterla subito in discussione, perché è una roba che nessuno può sentire se non la prova direttamente come l'ho provata io".
Sul momento del Napoli. "Ha una squadra fortissima, come ha detto spesso De Laurentiis e come ho detto spesso io, e come han fatto vedere l'anno scorso. Ci sono dei momenti nel calcio migliori e peggiori. Ma le potenzialità di questa squadra qui sono indiscusse. Ai calciatori li debbo ringraziare, poi lo farò ufficialmente, per quel che mi hanno messo a disposizione. Se vengo premiato il merito è soprattutto loro per quel che mi hanno messo a disposizione e la fatica che hanno fatto! Il mio maggior lavoro l'anno scorso è stato far capire dov'eravamo e per chi lo facevamo questo tentativo di vincere il campionato: quando hanno recepito quello, per me è stato tutto più semplice. Ci ho costruito la stagione su questo ragionamento, anche nelle riunioni pre partita. Lo ridirò un'altra volta, ho lavorato con una squadra fortissima e uomini veri. Questa squadra, sono convinto, ha le potenzialità per riprendersi. Ho avuto calciatori che han fatto vedere di poter, lavorando tutti insieme con la città di Napoli compresa, essere al livello dei numeri uno a livello mondiale".
Sull'Europeo. "Siamo i detentori, per cui non è che possiamo andare a giocarcelo ridimensionando la storia dei nostri mitici calciatori. Per cui si va lì con l'idea di essere protagonisti".
De Laurentiis? "Mi fa piacere che ci sia oggi, perché poi quel che è successo l'anno scorso è stato determinato dal lavoro di tutti, tutti allo stesso livello. Tutti hanno detto la sua e hanno indicato la soluzione e le cose giuste: la compattezza è stato il miglior modo per far bene".
Queste le parole di De Laurentiis.
"Stiamo lavorando da mesi per un film di 4 ore per tutto quello vissuto dal Napoli nell'anno dello scudetto. Vogliamo regalare quest'esperienza straordinaria e speriamo ripetibile, non si può vincere ogni anno, se non con gli imbrogli. Per vincere uno scudetto ci vogliono delle condizioni che non sono sempre le stesse. Lo stesso vale per i giocatori, spesso può valere il senso di appagamento, di frustrazione per quello che può accadere con le famiglie. Ci sono poi anche le avversarie che si sono rafforzate".
"Abbiamo avuto dalla nostra parte il più grande allenatore come Spaleltti e quel pizzico di fortuna che ci vuole sempre. Il merito va al comandante Spalletti, è un motivatore esemplare diverso da tutti. In 19 anni ho imparato che l'attenzionalità di un giocatore è molto corta, se non usi determinati metodi che ha inventato Spalletti come le maglie di allenamento, le scritte dei cartelloni a Castel Volturno, i continui discorsi negli spogliatoi ecc per tenere sempre l'attenzione alta".
"Spalletti è stato esemplare nelle interviste, creando quel disagio spettacolare che era da insegnamento. Volevo che i miei attori prendevano spunto da lui. Ogni volta che ora avremmo bisogno di lui per una consulenza ora sarà obbligato a rispondere dopo questa sua cittadinanza onoraria. Poi ha giurato ai tifosi amore dedicando la vittoria a loro. Adesso non potrà più tradirci".
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