Aurelio De Laurentiis ne aveva così tanto le scatole piene di Mazzarri (si intende, dal punto di vista tecnico), da correre veloce per non vederlo in panchina neppure col Barcellona.
E così in due giorni si consuma un ribaltone comunque annunciato, con l'esonero già sicuro anche quando Mazzarri s'è presentato a Castelvolturno per dirigere il suo ultimo allenamento.
In tarda serata il presidente però ha dato il benservito al tecnico toscano: "Ringrazio Walter Mazzarri, amico della famiglia De Laurentiis e del Napoli, per aver sostenuto la squadra in un momento complesso. Resterà nel cuore dei napoletani e della nostra famiglia".
Chi al suo posto? Stavolta la scelta del sostituto è stata più coraggiosa delle precedenti, perché De Laurentiis non ha preso un tecnico riciclato e da tempo fuori dal calcio che conta. S'è andato a prendere Francesco Calzona, che in azzurro c'è stato con Sarri e Spalletti, ma in carriera non ha mai fatto il primo allenatore in una squadra di club (tranne che tra i dilettanti). In compenso però alla prima esperienza da cao tecnico, ha portato la Slovacchia di Lobotka agli Europei. Mica poco.
De Laurentiis, nel consueto tweet presidenziale, ha mandato un sottile messaggio che precisa che non si affida a un signor nessuno: "Bentornato Calzona, che ha già lavorato con noi sia con Sarri che con Spalletti". Il richiamo ai due tipi di calcio che hanno entusiasmato la piazza non è casuale.