Ciccio Calzona e Giovanni Di Lorenzo hanno parlato alla vigilia della sfida contro il Barcellona in Champions.
Ecco le parole del tecnico azzurro.
"Quello che mi è successo negli ultimi giorni era inaspettato. Non mi aveva mai contattato nessuno prima di domenica scorsa. Quando sono arrivato in tangenziale a Napoli m'è salita l'adrenalina. De Laurentiis mi ha chiesto di credere fermamente nei nostri obiettivi in Champions e in Serie A, anche se è stato molto gentile perché non mia fatto alcuna pressione, però capisco da solo la situazione qual è. So di avere a disposizione una squadra forte e dobbiamo dimostrare di esserlo, come hanno fatto i ragazzi lo scorso anno. LA chiave per i nostri successi sta in una parola: volere".
"Si resetta tutto e si riparte da zero. Ho trovato un gruppo molto disponibile, anche se bisogna fare subito i fatti visto che domani si va in campo. E' chiaro che in 24 ore un allenatore può cambiare poco, ma questo significa che dobbiamo accelerare il processo di apprendimento per migliorare la posizione che abbiamo in campionato e fare una bella partita con il Barcellona. Loro sono forti, ma non abbiamo pausa perché noi siamo il Napoli".
"Il pubblico di Napoli è speciale e non dobbiamo essere noi a chiedergli sostegno, semmai siamo noi a dovergli dare entusiasmo con le nostre prestazioni".
Firmare per il pari. "No, assolutamente no. Il Napoli non può accettare un pareggio prima di giocare. Noi dobbiamo andare in campo per vincere, se poi gli altri saranno più bravi allora tanto di cappello. Il Barcellona è una squadra forte, che ha un allenatore che stimo moltissimo, ma vogliamo vincere".
Obiettivo. "Se domani sera vedrò che i giocatori avranno fatto una buona fetta di quello di cui abbiamo parlato sarei già felice, perché vuol drie che siamo entrati in sintonia. Ad esempio la fase difensiva... non accetto che ci siano giocatori che si sentano esonerati dal partecipare alla fase difensiva. Gliel'ho detto, e voglio vedere che tutti partecipano domani sera".
Osimhen. "Si è allenato con noi a pieno ritmo, e come tutti verrà valutato domattina dopo la rifinitura".
Traoré. "Ci conto, ma non solo lui. Io sceglierò in base a quello che vedrò in allenamento. Traoré non è al 100% per cui non so se lo utilizzerò dall'inizio o a gara in corso".
Sarri, Di Francesco e Saplletti. "Per me sono stati tre allenatori importanti, dai quali ho appreso tanto anche perché hanno caratteristiche diverse. Questo mi ha arricchito ma poi ci ho messo del mio".
Il modulo. "A me piace il 4-3-3 ma non mi lego ai moduli. La squadra è stata costruita in un certo modo e un allenatore deve lavorare in base a come è stata costruita la squadra".
Identità di gioco. "Se non sarò riuscito a darla, vorrà dire che avrò fallito. Non riesco ad accettare che la mia squadra non abbia una suo fisionomia. Sicuramente abbiamo l'ostacolo che dobbiamo anche cercare di fare in fretta i risultati, ma ai ragazzi ho detto che se torneremo a divertirci facendo le cose, potremo risalire la china".
Hamsik. "Lui gestisce una Academy e quindi era complicato organizzarsi per un suo ritorno. Però mai dire mai..."
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