Il tecnico azzurro Francesco Calzona ha parlato dopo Monza-Napoli 2-4.
“La metamorfosi dopo l’intervallo si spiega solo con una cosa: nel calcio bisogna correre. Se vuoi la palla addosso non puoi giocare al calcio attuale. Con l’atteggiamento del primo tempo non saremmo andati da nessuna parte. Nel secondo tempo abbiamo fatto quello per cui ci alleniamo ogni giorno. Poi quando hai giocatori di livello come Politano, Raspadori e Osimhen è normale che ci può essere la giocata del singolo. Ma in generale non puoi intestardirti in dribbling che non porta a nulla se sei marcato a uomo, devi far girare la palla
"Lo stesso errore del primo tempo l'avevamo fatto nella gara con l’Atalanta. Quando giochi con squadre che ti prendono a uomo devi fare movimenti in continuazione, sia a centrocampo che in attacco. Inutile aspettare la palla tra i piedi, la chiave della partita è questa".
"Obiettivo? Siamo condannati a guardare gara per gara, dipende anche dagli avversari. All'Europa ci dobbiamo credere, assolutamente. Il Napoli vero è quello del secondo tempo. Lo ha dimostrato l'anno scorso e a tratti anche quest'anno. E' solamente una questione di durare il più possibile. Se facciamo come abbiamo fatto nella ripresa allora le speranze possono esserci, altrimenti noâ€.
La testa giusta. "Ci vogliano sempre le motivazioni, poi viene il resto. Con il vantaggio ci siamo liberati mentalmente, giocando con pochi tocchi e facendo movimenti. Poi con la qualità che abbiamo creiamo tantissimo, che se abbiamo preso due gol in due occasioni concesse e questo mi fa impazzire. Speriamo di durare di più nelle prossimeâ€.
Sui gol fatti: “Sono stati tutti spettacolari, ma sottolineo l’istinto di Raspadori nell’attaccare l’area anche quando non sembra esserci il presupposto per segnareâ€.
Sui gol presi: "Questi problemi difensivi mi disturbano tantissimo. Abbiamo lavorato tanto ma oggi abbiamo concesso due occasioni da goal e abbiamo preso due goal. Non è una questione della linea difensiva ma della squadra, perché pressiamo male e ci vengono via con facilità . Sotto questo aspetto dobbiamo lavorare moltissimo. Siamo stati sicuramente condizionati dalle 7 partite in 21 giorni, e quando giochi così tanto il tempo per allenarti è minimo".
Perché Ostigard e Natan non trovano spazio: "Scelgo anche in base alle caratteristiche degli avversari. Juan Jesus sicuramente non ha fatto una grandissima partita come il resto della squadra con l'Atalanta, ma ha fatto la sua parte. I cambi devono essere ragionati bene. Abbiamo giocatori con caratteristiche diverse ed è più difficile adattarli. Puoi cambiare spesso gli esterni come facciamo noi, ma col centrale la cosa è delicata. Ma sono molto contento di Ostigard, di Natan e di Rrahmani e Juan Jesus".
Sbagliata formazione o indovinati i cambi? "Nessuna delle due, abbiamo molti giocatori importanti e qualcuno resta fuori. Alle volte qualcuno resta fuori perché ha bisogno di riposare. Ho preferito sfruttare Kvaratskhelia e Ngonge all'inizio e non partita in corso poiché venivano da un infortunio e non sapevo quanto potessero reggere. Poi chi è entrato, è entrato benissimo".
Restare a Napoli? "Ho un contratto che scade a giugno, ci sono accordi con la Slovacchia. E’ un matrimonio a tre, molto strano, ma non so come andrà a finire. Napoli è la mia vita e voglio lasciare un buon ricordo, ne parleremo a tempo debito ed ora non ci penso. Non è vero che De Laurentiis mi ha offerto la possibilità di restare nello staff".
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