Dopo il pareggio contro l'Udinese, il tecnico azzurro Calzona ha parlato alla stampa, snocciolando tutte le scuse possibili per giustificare questi scempi. Per carità , non è certo il maggiore colpevole di questa stagione balorda, ma pure lui ci sta mettendo del suo.
Scusa numero uno: l'attitudine. "Non siamo una squadra da battaglia, si sa che nel finale gli avversari se devono recuperare buttano le palle in mezzo, ma noi non sappiamo opporci. Quando la partita si sporca non è il nostro campo. Chiedevo di fare un possesso lontano dalla nostra porta perché sapevo che con la loro fisicità con qualche palla buttata dentro ci avrebbero messo in difficoltà . A tratti l'abbiamo fatto, a tratti no. Abbiamo concesso questa palla dentro, dobbiamo evitare di arrivare a questo punto".
Ma l'allenatore che ci sta a fare?
Scusa numero due: le distrazioni. "C'è un clima difficile... Il rincorrere a tutti i costi il risultato non aiuta, mettiamoci anche il pensiero verso la prossima stagione, anche se è normale che attorno al Napoli si parli tanto di quello che succederà in estate, ma tutte queste voci del futuro non fanno bene, però bisogna accettarle".
Scusa numero tre: il tempo. "Purtroppo da quando sono arrivato il tempo per lavorare è stato poco. Abbiamo subito fatto 7 partite in 21 giorni... non si può lavorare adeguatamente su tutti gli aspetti e i problemi".
Scusa numero quattro: le colpe dei predecessori. "Quando sono arrivato ho trovato una squadra in condizioni disastrose".
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