Da quando è scoppiato il caso Di Lorenzo, c'è chi se la prende con Mario Giuffredi. Ma l'agente del terzino - tifoso del Napoli - sta facendo solo il suo lavoro. Questo significa che se ribadisce un giorno sì e l'altro pure che il suo assistito se ne vuole andare, lo dice perché è una volontà del suo assistito, mica la sua.
Anzi, siamo convinti che lo stesso Giuffredi non si trovi affatto a suo agio in questa situazione. E' evidente che, di fronte alle molteplici aperture del Napoli, anche lui avrà provato molte volte a trovare un punto di "ammorbidimento" nel suo assistito. Ma evidentemente Di Lorenzo proprio non ne vuole sapere. E a quel punto Giuffredi mica può fare di testa sua, deve adeguarsi a quello che l'ex capitano chiede.
Nonostante un contratto che lo lega agli azzurri fino al 30 giugno 2028, Di Lorenzo se ne vuole andare. Lo vuole lui, non il suo agente, che peraltro dice che non incontrerà né Conte né Manna perché la decisione è stata presa definitivamente.
Ma proprio questa chiusura così netta da parte di Di Lorenzo finisce per rendere ridicola la motivazione: non essere considerato un incedibile. Manco fosse Maradona (lo diciamo con tutto l'affetto possibile per l'ex capitano). Non è proprio da "Capitani Coraggiosi" nascondersi dietro un pretesto per scaricare su altri le volontà di una separazione. Anche per questo, qualora dovesse rimanere in azzurro, la fascia non gli andrebbe più data.
Purtroppo per lui però il prezzo lo decide il Napoli. E non sono bruscolini: 30 milioni.