In una conferenza stampa allo stadio San Nicola, il presidente del Bari Luigi De Laurentiis ha parlato a cuore aperto anche del papà Aurelio.
"Le parole di mio padre hanno fatto male anche a me (parlò il Bari come la squadra serbatoio del Napoli, ndr). Che mio padre possa dire cazzate penso sia chiaro, a volte ci sono sragionamenti e quando entra nella mia sfera lavorativa diventano dei danni. Mi ha fatto degli sgambetti e in famiglia ci sono state tensioni. Non per difenderlo... perché non si può fare, ma quando ha parlato credo volesse solo difendere la multiproprietà , ovvero due imprenditori privati che difendono due brand sportivi. Questo gruppo investe molti denari... se in passato la Bari è fallita con noi sarà impossibile, ed è il massimo investimento che un gruppo come noi potrà fare".
"Vendere il Bari? Ci sono tanti fondi interessati al calcio, e il nostro paese ha un grandissimo appeal ma non è arrivata nessuna proposta vera e concreta. Se dovesse arrivare la valuteremmo. Il mio mestiere è anche quello dell'imprenditore, anche altrove ci sono state contestazioni. In passato ci sono state presidenze che hanno fatto fallire il club e nessuno si lamentava, probabilmente questa multiproprietà è un mostro a tre teste. Io comunque non mollerò, ho la voglia di lottare per dimostrare che il mio è un impegno sano e veritiero. Non è questo il luogo per parlare di una cifra. Ho avuto un incontro con degli americani, ma non ho la volontà di parlarne pubblicamente per questioni di business. Se dovessero arrivare ne parlerò chiaramente pubblicamente".
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