L'Italia va agli ottavi di Euro2024, dove affronterà la Svizzera (sabato pomeriggio). Ma quella che strappa il pass qualificazione è una Nazionale pietosa, che deve ringraziare una doppia giocata a 30 secondi dalla fine: quella di Calafiori che va in percussione e libera Zaccagni, e quella dell'esterno laziale che - al primo tiro in porta italiano della ripresa e al secondo in assoluto - la manda all'incrocio.
La confusione in cui versa la Nazionale è evidente in tutte le scelte che Spalletti in queste tre partite ha fatto: ha cambiato uomini, modulo, ha epurato giocatori e poi li ha ripescati, altri li ha salvati e altri li ha tolti in ritardo, finendo col giocare l'ultimo spicchio del match con il doppio centravanti che mai aveva provato finora.
L'aspetto positivo è che aver visto il baratro così vicino da ora in poi non dovrebbe farci temere più niente. Siamo andati all'inferno e ne siamo usciti non si sa come. Quante volte situazioni del genere hanno poi avuto epiloghi inattesi?
Ma servirà che Spalletti da ora in poi abbia le idee più chiare e metta fuori chi ha deluso e non merita più certi palcoscenici. Scelga bene, e lo faccia in fretta, perché la Svizzera - e lo sappiamo bene - è una signora squadra.
Per la sfida contro la Croazia, Spalletti fa una piccola rivoluzione. Non tanto come uomini (vengono esclusi solo Frattesi e Scamacca, dentro Raspadori e Retegui), ma nel modulo che diventa 3-5-2, con Di Lorenzo che fa il quinto.
Il primo tempo è di un noia mortale, se non fosse per due lampi nel buio. Uno croato proprio in avvio, con un tiro di Sucic che Donnarumma deve togliere dall'incrocio, e uno con Bastoni (a metà tempo) che di testa da pochi metri trova l'opposizione del portiere croato a negargli il gol.
Per il resto, tanti passaggi e ritmo lento.
In avvio di ripresa il copione non cambia, ma il risultato sì. Donnarumma è monumentale nel respingere un rigore di Modric (tocco col braccio largo su cross di Kramaric), e 30 secondi dopo respinge anche il tocco ravvicinato di Budimir, ma sul pallone si avventa Modric (solissimo) che insacca, 1-0.
Spalletti mette subito Chiesa (per Dimarco). Lo juventino contribuisce a darci una scossa, assieme al fatto che non abbiamo più niente da difendere. Così l'Italia si riversa nella metà campo croata. Ma di tiri non se ne vedono.
Al 75' altro cambio: Scamacca per Raspadori. Giochiamo col doppio centravanti senza averlo mai fatto in tutta la gestione spallettiana.
La prima vera occasione la costruiamo all'86', quando su un cross basso di Chiesa per un soffio Scamacca è in ritardo.
Intanto Spalletti le prova tutte, buttando dentro anche Fagioli (per un impresentabile Jorginho) e Zaccagni per una squadra sbilanciatissima.
L'arbitro prova ad aiutarci dando 8 minuti di recupero, e ci fa il regalo più grande perché al minuto 97:20 Calafiori parte centralmente e allarga per Zaccagni, che con un tiro a giro la manda all'incrocio per l'1-1 che ci manda agli ottavi e ci evita una grossa vergogna.
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